REGGIO CALABRIA Sulla situazione di dissesto idrogeologico delle località limitrofi al fiume Marro, interviene il consigliere regionale di “Io resto in Calabria”, Marcello Anastasi, con una interrogazione a risposta scritta rivolta al presidente della Giunta regionale. «Le condizioni dei territori limitrofi al fiume Marro, a valle dell’abitato della Comunità di San Martino di Taurianova, ed in particolare le località denominate Mella e Campanaro, ormai da anni si trovano in una grave situazione di incuria ed abbandono dovuta principalmente ai mancati interventi sullo stesso torrente Marro le cui acque, a causa della imponente vegetazione che si è sviluppata al centro del letto fluviale, lambiscono le rive ed erodono le fondamenta dei muri d’argine provocandone il successivo crollo per lunghi tratti mai ricostruiti». «Gli abitanti delle zone indicate – fa presente Anastasi-, continuano a subire danni importanti dovute alle avulsioni di superfici agrarie travolte dalle acque ed ai conseguenti sedimenti dei muri d’argine. I danni sono sempre stati prontamente ed inutilmente segnalati alle competenti istituzioni ed in specie alla Regione Calabria, alla Protezione civile ed alla Provincia di Reggio Calabria, attuale Città Metropolitana di Reggio Calabria. Inoltre, numerose sono state le segnalazioni e le richieste di intervento nel letto del fiume al fine di attuare, con un opportuno movimento terra, una protezione degli argini per canalizzare il flusso delle acque nel centro dell’alveo provvedendo al contempo a bonificarlo da forme di vegetazione spontanea che, sviluppatesi in maniera vertiginosa, hanno alterato il naturale corso delle acque». Anastasi ripercorre così la vicenda. «Negli ultimi anni, a causa dello stato di incuria, l’alveo si presenta fortemente alberato con pioppi ed altra vegetazione spontanea d’alto fusto, mentre il corso delle acque appare deviato sul lato sinistro del corso fluviale direzione mare. Tale situazione rappresenta un pericolo gravissimo giacché qualsiasi evento meteorologicamente importante potrebbe provocare un aumento della portata del corso fluviale che determinerebbe lo sradicamento della vegetazione con danni incalcolabili derivanti dalla impossibilità delle acque di defluire nel loro naturale corso con tracimazione dall’alveo e inondazione di terreni latistanti». «Da ultimo – aggiunge il consigliere regionale -, si vuole evidenziare che l’ecosistema del fiume Marro rappresenta nel contesto del comprensorio della Piana del Tauro un esempio interessantissimo di via fluviale storicamente utilizzata anche come elemento di valorizzazione delle attività agricole e che, se adeguatamente tutelata, potrebbe contribuire al rilancio dell’economia turistica del territorio». Alla luce di questa situazione, Anastasi chiede «quale sia l’effettiva ripartizione di competenze in questo specifico settore tra Regione Calabria e Città metropolitana di Reggio Calabria; per quali motivi non sono mai stati assunti provvedimenti di monitoraggio, manutenzione e pulizia del letto dei fiumi e delle fiumare al fine di mitigare l’azione devastatrice delle acque verso le sponde fluviali ed evitare dunque ingenti danni ambientali e quali siano gli interventi che le competenti autorità intendono porre in essere per consentire la messa in sicurezza delle sponde del fiume Marro».
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