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«A rischio corruzione il sistema di accreditamento delle strutture sanitarie»

Sapia M5s e Guccione Pd: «Possibile bomba con effetti devastanti nel settore delle autorizzazioni degli enti sanitari»

Pubblicato il: 17/02/2021 – 12:09
«A rischio corruzione il sistema di accreditamento delle strutture sanitarie»

«C’è la necessità di affrontare di petto le gravissime questioni che riguardano l’autorizzazione e l’accreditamento delle strutture sanitarie operanti sul territorio calabrese. Da ultimo l’Anticorruzione nazionale aveva a riguardo elencato forti criticità e indicato importanti misure da seguire». Lo affermano, in una nota congiunta, il deputato M5s Francesco Sapia, che annuncia una specifica interrogazione parlamentare in proposito, e il consigliere regionale Carlo Guccione, del Pd. «In Calabria ci sono troppi rebus e irrisolti – proseguono i due rappresentanti – in fatto di autorizzazione e di accreditamento dei privati, intanto a proposito della verifica del possesso dei requisiti di legge. Si è legittimata l’autocertificazione come pratica di rinnovo e talvolta si è derogato su due piedi alle norme quadro nazionali. Ad oggi, perciò, pendono centinaia di decreti commissariali basati su mere autocertificazioni. Potrebbe dunque esplodere qualche “bomba”, con effetti devastanti. Infatti è proprio nel settore delle autorizzazioni e dell’accreditamento che, come ha ribadito l’Anticorruzione nazionale, si possono annidare tentativi o casi di corruzione anche molto pesanti, a spese dei cittadini calabresi». «Ciononostante – rimarcano Sapia e Guccione – in questo ambito è tutto fermo come nulla fosse. La struttura commissariale è paralizzata perché il commissario Guido Longo è stato lasciato da solo. Inoltre il commissariamento dell’Asp di Catanzaro è stato prorogato per ripristinare la legalità, il dipartimento regionale Tutela della salute cammina con una sola marcia e il suo settore Accreditamenti e Autorizzazioni non è stato ancora potenziato, sicché per via delle pratiche inevase si rischiano interruzioni di pubblico servizio, intanto per il 118 di Cosenza. Se non bastasse, il piano pandemico della Regione non è stato ancora adottato, malgrado ciò abbia, come noto, determinato le dimissioni del generale Saverio Cotticelli». «Il governo Draghi – concludono Sapia e Guccione – può scegliere di ignorare o di rinviare queste urgenze a data da destinarsi. Oppure può decidere, come auspichiamo, di entrare con fermezza e strumenti di precisione nel cuore dei problemi del Servizio sanitario calabrese. Noi continueremo a denunciare e soprattutto a proporre soluzioni politiche, quanto mai indispensabili».

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