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lotta al dissesto

Corigliano Rossano, 50 milioni per abbattere i rischi idrogeologici – VIDEO

Previsto anche un nuovo canale adduttore dal Crati al Trionto. Al via la messa in sicurezza dei corsi d’acqua. De Filpo: «Risorse disponibili dal 2010»

Pubblicato il: 18/02/2021 – 15:16
di Luca Latella
Corigliano Rossano, 50 milioni per abbattere i rischi idrogeologici – VIDEO

CORIGLIANO ROSSANO Cinquanta milioni di euro. A tanto ammonta le risorse per la messa in sicurezza dei canali di scolo nel comune di Corigliano Rossano. A darne notizia, il presidente del Consorzio di Bonifica, Marsio Blaiotta, il vice Stefano Pirillo, l’ingegnere Maria Filpo nel corso di una conferenza stampa alla presenza del sindaco Flavio Stasi, degli assessori Tatiana Novello e Claudio Malavolta. Buone notizie, quindi, nel campo della lotta al dissesto idrogeologico nel territorio comunale in torrenti che hanno, peraltro, contribuito e non poco ai disastri alluvionali di questi ultimi decenni, compreso l’evento registrato nel 2015.
Nel Coriglianese, il consorzio ha appena finito di mettere mano al torrente San Mauro, per 1,8 milioni di euro, mentre il mese prossimo inizieranno i lavori nel Manfrancato e nel Leccalardo. Blaiotta, inoltre, ha annunciato la progettazione in corso del canale adduttore per le acque irrigue che dalla diga di Tarsia raggiungerà le porte di Crosia, il fiume Trionto. Quaranta chilometri di canali intubati, un’opera «che darà lustro alle opere idrauliche e nuova vita alle colture – ha aggiunto Blaiotta – per i prossimi 50 anni. Il canale adduttore che oggi viaggia scoperto sul territorio sarà intubato e ne beneficerà, di molto, la qualità dell’acqua per le colture biologiche».

«Le notizie importanti sono due – ha sottolineato Flavio Stasi –: l’avvio dei lavori in questi torrenti, ai quali abbiamo dato priorità dopo le esondazioni passate, perché oltre alle coltivazioni lambiscono aree urbane colpite dagli alluvioni. L’altra buona notizia riguarda proprio il nuovo canale adduttore che passa dal centro dello scalo di Corigliano. È l’opera idraulica più importante nell’area compresa fra il Crati e il Trionto. Sarà moderno, efficiente, sicuro e vitale per l’agricoltura dl territorio».
«La pulizia di questi torrenti – ha proseguito Claudio Malavolta – non veniva effettuata da quarant’anni. Questi interventi consentiranno agli agricoltori di stare tranquilli rispetto al pericolo di innalzamento nelle fasi di piena. Col consorzio di bonifica lavoreremo in stretta sinergia».
«Altri interventi – ha riferito poi Tatiana Novello – sono previsti nei prossimi mesi per i torrenti Fico, Inferno e Infernello, nel Rossanese e per i fiumi Cannata e Santa Croce, i cui lavori di messa in sicurezza sono in fase di progettazione».
«Abbiamo sbloccato una situazione stagnante dal 2010 – ha concluso Maria De Filpo, ingegnere responsabile unico dei procedimenti per conto del consorzio, rivelando passaggi importanti anche alla luce di cosa è successo in questi anni – perché una buona fetta di risorse che stiamo utilizzando erano disponibili da allora e la Provincia, competente in quegli anni sui corsi d’acqua, non li ha utilizzati. I lavori sul Leccalardo e sul Malfrancato saranno consegnati a ottobre prossimo e riguardano lo svuotamento dell’alveo dai detriti e dal materiale alluvionale limoso fertile che sarà impegnato in agricoltura, dalla ricostruzione degli argini e dalle piste per la manutenzione ordinaria».
Stasi ha chiuso l’incontro con i media facendo anche il punto sul Crati, esondato nei giorni scorsi in contrada Foggia per una falla nell’argine. «Siamo costretti a tamponare con interventi di somma urgenza – ha tuonato il sindaco – mentre in Regione da circa 10 anni è disponibile ma inaccessibile un fondo da 8 milioni di euro»

Si tratta, insomma, di opere fondamentali, quelle che metterà in cantiere il consorzio di bonifica, su un territorio flagellato dagli alluvioni per colpa dell’uomo. Coltivazioni, costruzioni abusive rinvenute lungo gli alvei – un fascicolo in proposito è finito in procura – e nessun lavoro manutentivo, come accennato da Malavolta, hanno attirato negli anni numerosi disastri. (l.latella@corrierecal.it)

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