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Irto c’è. «Ma sono pronto a un passo indietro se lo fa anche de Magistris»

Il candidato del Pd alla presidenza: «Sì a una coalizione ampia». Appello al sindaco: «Stop a tutte le (auto)candidature entro 48 ore»

Pubblicato il: 18/02/2021 – 18:56
Irto c’è. «Ma sono pronto a un passo indietro se lo fa anche de Magistris»

«La mia risposta alle richieste è sì». Nicola Irto scioglie la riserva e si dice pronto a scendere in campo alla guida di una coalizione di centrosinistra che immagina ampia, riformista, europeista. E spiega che i giorni trascorsi tra la proposta di candidatura a governatore avanzata dal partito e la risposta sono dovuti a «ragioni di carattere privato, e non certamente di furbizia o calcolo di natura politica». È qui che il candidato in pectore delinea l’alleanza possibile: «uno schieramento che non potrà che scegliere con nettezza l’intero mondo calabrese del centrosinistra e, se possibile e con ancor più nettezza, l’Europa con tutti i suoi vantaggi e tutte le sue spinte rinnovatrici. Sono disponibile a guidare una coalizione riformista allargata, capace di cambiare la Calabria. Sono convinto che si costruirà uno schieramento adatto a vincere le prossime elezioni regionali. Uno schieramento riformista chiaro, idoneo a tenere insieme il mondo politico, civico e culturale del centro e della sinistra, di tutti i democratici ed europeisti».

«Pronto al passo indietro se si azzerano le autocandidature»

Irto si schiera e lancia un messaggio di apertura, ma anche di nettezza, alle altre forze in campo nell’alveo del centrosinistra, cioè all’autocandidato Luigi de Magistris. Spiega che il suo sì «non è dettato da egoismi e da interessi personali» e che dunque è «personalmente disponibile, senza riserva alcuna, a un azzeramento totale di tutte le candidature che possono dividere il centrosinistra, purché dentro un rigido progetto riformista e senza accordi che prevedano spartizioni di poltrone e di prebende». Bisogna, però, fare in fretta, perché «il voto, al di là delle incertezze imposte dal virus, è alle porte. I tempi per avere un rapporto politico reale e diffuso coi calabresi sono ristrettissimi». Dunque «se si azzereranno entro 48 ore tutte le autocandidature fin qui emerse nell’ambito del mondo del centrosinistra e si configurerà una soluzione unitaria e definitiva, chiederò io stesso per primo al mio partito di sospendere e, dopo, se necessario, di cancellare la mia candidatura a presidente».

«Contro il populismo»

Se, invece, «passato questo tempo il mio appello dovesse cadere nel vuoto e non verrà accettato, diventerà chiaro che c’è chi gioca a ridurre ancor di più il tempo necessario allo svolgimento di una proficua campagna elettorale». Il consigliere regionale sottolinea che il Pd ha il dovere «per il bene della Calabria, uscire da queste sabbie mobili e andare avanti per dare un governo riformista e di cambiamento alla nostra regione, per vincere e bloccare la destra». E Irto sarà «in prima linea, con tutto me stesso, per respingere con forza e determinazione qualsiasi tipo di populismo che rischia di isolare la Calabria negli anni decisivi per il futuro del Paese e lavorerò per l’affermazione di una regione che crei opportunità e solidarietà per tutti, che valorizzi donne e giovani, che si liberi dalla povertà, dalla ‘ndrangheta e da ogni tipo di illegalità». Andrà avanti, quindi, se il suo appello cadrà nel vuoto.

«Non chiedo nulla alla politica»

La scelta dell’ex presidente del consiglio regionale arriva dopo un periodo al termine del quale ha «scoperto di essere stato raggiunto da sollecitazioni pressanti di ogni tipo, provenienti da un’ampia fascia della Calabria, quella che punta a un cambiamento reale. Una pioggia di messaggi e sollecitazioni di amministratori locali, professionisti, esponenti del mondo intellettuale, militanti del mondo sindacale, rappresentanti delle associazioni di categoria, miei vecchi amici dell’università e del volontariato, impegnati su fronti delicati che aspettano risposte. Sanno tutti che non ho mai chiesto niente alla politica e forse proprio per questo sono stato oggetto di richieste sempre più massicce d’impegno alle quali non mi sono mai sottratto».
«Neanche in questa occasione – continua Irto – ho chiesto nulla. La politica e la disponibilità a servire i calabresi sono le mie passioni. Verrà un momento in cui non ce ne sarà più bisogno e tornerò alle mie attività private e al mio lavoro. Intanto, come sempre, oggi mi rimetto al servizio del partito di cui faccio parte e del collettivo, aperto e ampio, dentro cui mi sono sempre collocato, alla pari con tutti gli altri. Donne e uomini assieme a cui abbiamo sognato e continuiamo a sognare una Calabria migliore, capace di affrontare e sciogliere le sue stridenti contraddizioni, allentando da subito la nostra situazione sociale e facendo crescere pari e reali opportunità per tutte e tutti, a cominciare dalle nuove generazioni».

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