ROMA La fiducia al governo Draghi, arrivata nella tarda serata di ieri, ha portato già ai primi, per la verità prevedibili, effetti tra i banchi dei parlamentari. La lunga giornata di ieri, infatti, ha aperto il capitolo dei dissidenti del M5S (come abbiamo anticipato ieri sera) che ha trovato riscontro nel post pubblicato questa mattina sui social da Vito Crimi, capo politico dei pentastellati, attraverso il quale ha annunciato l’espulsione dei senatori che hanno votato “no” alla fiducia a Draghi, compresi i calabresi Nicola Morra, Silvana Abate, Margherita Corrado e Bianca Laura Granato. L’altro calabrese Domenico Auddino non ha risposto alla doppia chiamata, risultando assente.
«Ieri al Senato il MoVimento 5 Stelle ha votato sì. Non lo ha fatto a cuor leggero, è evidente. Ma lo ha fatto. Lo ha fatto con coerenza – scrive Crimi – e nel rispetto dell’orientamento emerso in seguito all’ultima consultazione, dove la maggioranza dei nostri iscritti si è espressa a favore. E lo ha fatto con coraggio, assumendosi la responsabilità di una scelta che non guarda all’interesse esclusivo del MoVimento o al facile consenso, bensì agli interessi di tutti i cittadini italiani e della nostra comunità nazionale. Quello di chi ha votato sì è un voto unitario, una responsabilità collettiva, non del singolo. I compromessi con sé stessi, con i propri credo, convinzioni e valori, sono quelli più difficili. Riuscire ad affrontarli e sostenerli per il bene di un Paese che sta vivendo il momento più difficile della sua storia recente non è una sconfitta, è un valore aggiunto in termini di etica e dignità».
Poi la stoccata: «I 15 senatori che hanno votato no sono venuti meno all’impegno del portavoce del MoVimento che deve rispettare le indicazioni di voto provenienti dagli iscritti. Tra l’altro, il voto sul nascente Governo non è un voto come un altro. È il voto dal quale prendono forma la maggioranza che sostiene l’esecutivo e l’opposizione. Ed ora i 15 senatori che hanno votato no si collocano, nei fatti, all’opposizione. Per tale motivo non potranno più far parte del gruppo parlamentare del MoVimento al Senato. Ho dunque invitato il capogruppo a comunicare il loro allontanamento, ai sensi dello Statuto e del regolamento del gruppo. Sono consapevole che questa decisione non piacerà a qualcuno, ma se si pretende rispetto per chi la pensa diversamente, lo stesso rispetto si deve a chi mette da parte le proprie posizioni personali e contribuisce al lavoro di un gruppo che non ha altro obiettivo che quello di servire i cittadini e il Paese».
Il primo a reagire alla notizia è il senatore Nicola Morra, con un post su Facebook. «Apprendo che è stata avviata la procedura di espulsione nei miei confronti – scrive il presidente della Commissione parlamentare antimafia –. Sono molto scosso da questa decisione, ora voglio riflettere. Mi sento M5S nel sangue».
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