Confisca milionaria a un commercialista vicino alla ‘ndrangheta

TORINO La Direzione investigativa antimafia, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino, ha eseguito un decreto di confisca di beni emesso dal locale Tribunale – Sezione Misure di prevenzione – nei confronti di un commercialista 77enne, Giuseppe Pontoriero, già condannato per violazione delle disposizioni contro la criminalità mafiosa e per reimpiego di denaro di provenienza illecita.

Vicino alla cosca Spagnolo

L’uomo, già nel 2012, era rimasto coinvolto nell’operazione ”Piooner” condotta dalla Dia poiché, nell’esercizio della sua attività professionale, agevolava il riciclaggio fatto da altri due co-indagati condannati per il favoreggiamento alla cosca ‘ndranghetista Spagnolo. Le indagini patrimoniali svolte dalla Dia e coordinate dal procuratore aggiunto Cesare Parodi, sono confluite in una proposta di applicazione di misure di prevenzione a firma congiunta del procuratore distrettuale di Torino e del direttore della Dia dove, a fronte di redditi ufficiali nettamente inferiori alle reali capacità economiche del professionista, è stato individuato il reinvestimento di denaro di illecita provenienza in un intricato reticolo societario al medesimo riconducibile, ma formalmente intestato ai familiari e localizzato tra Piemonte, Liguria, Puglia, Calabria e Valle d’Aosta.

I beni confiscati

Il Tribunale ha disposto anche l’applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di polizia per quattro anni. Confiscato un asset mobiliare e immobiliare del valore complessivo di 4 milioni di euro: tra i beni una rinomata struttura ricettiva agrituristica di Rivoli, partecipazioni societarie, 38 tra appartamenti, uffici e terreni e numerosi rapporti finanziari tra deposito titoli, conti correnti e polizze di risparmio.