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Concluso il vertice, possibile proroga del divieto di spostamenti tra Regioni

I governatori avrebbero dato l’assenso allo stop per altri 30 giorni della misura che scadrà il prossimo 25 febbraio

Pubblicato il: 21/02/2021 – 22:01
Concluso il vertice, possibile proroga del divieto di spostamenti tra Regioni

ROMA Si è da poco concluso il vertice in videoconferenza tra i ministri Speranza e Gelmini e i governatori. Secondo quanto si apprende, questi ultimi hanno dato un sostanziale ok alla proroga della mobilità tra Regioni per altri 30 giorni, che sarà domani decisa dal Consiglio dei ministri.
Il nuovo governo apre alle Regioni cercando un dialogo quanto più condiviso sulle future decisioni relative alla gestione dell’emergenza. Tra le prime, dunque, la proroga di 30 giorni del divieto di spostamento tra Regioni che scade il 25 febbraio, unico provvedimento in discussione nel Consiglio dei ministri di domattina, il primo sulla crisi pandemica del governo Draghi. La strategia complessiva del nuovo esecutivo sarà poi
definita con il Decreto del presidente del Consiglio (Dpcm), che seguirà quello in scadenza il 5 marzo.

«Assoluta priorità ai vaccini»

Da parte dei territori, che hanno presentato un documento che è stato recepito dal governo e sarà portato sempre domani in Consiglio, si è rimarca la priorità assoluta relativa ai vaccini. « I vaccini devono essere la priorità assoluta». E’ questa, secondo Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, la richiesta principale che dai territori arriva al governo. «Stiamo andando troppo lenti – ha detto – e il motivo è uno solo: la macchina è pronta, ma mancano le dosi. Al Governo chiediamo, dunque, di cambiare strategia per recuperare più vaccini possibili, valutando da subito di coinvolgere nella fase produttiva anche aziende e realtà italiane. Non c’è tempo da perdere, ne va della tutela della salute di tutti noi, a partire dai soggetti più deboli».
Fra le richieste delle Regioni ci sono poi quella di non fare più comunicazioni di chiusure all’ultimo minuto, come è accaduto la scorsa settimana con gli impianti da sci, di semplificare i parametri del sistema a zone e di elaborare una nuova strategia «che veda i tecnici produrre elaborazioni oggettive e scientifiche sulle quali la politica si assumerà la responsabilità delle decisioni».
«Ogni chiusura – prosegue Bonaccini – preveda l’erogazione di ristori adeguati nel medesimo provvedimento. Bisogna poi qualificare l’attività scolastica ed universitaria (al pari delle altre attività) con un’apposita numerazione di rischio, anche tenendo conto dei dati oggettivi del contagio nelle istituzioni scolastiche e nel contesto territoriale di riferimento».



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