ROMA Alle 19 il governo e le Regioni si vedranno in videoconferenza in vista del Consiglio dei ministri di domattina per valutare le nuove misure anti-Covid, secondo quanto si apprende. L’esecutivo sarà rappresentato dalla ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini. Tra gli argomenti in discussione il decreto legge che vieta gli spostamenti tra regioni in scadenza il 25 febbraio.
Dalle prime anticipazioni il sistema della colorazioni delle regioni a tre tinte a secondo il rischio di contagiosità resterà in piedi, ma muterà il meccanismo per rendere le misure più omogenee possibili. Non ci sarà neppure un lockdown generalizzato – come invocato da alcuni esponenti del Cts – né una colorazione arancione diffusa su tutto il territorio. Ma dovrebbe restare in essere il divieto di spostamento tra regioni anche tra aree gialle. Così il governo Draghi cercherà di limitare il timore di una nuova ondata di contagi spinti dalla variante inglese che ormai imperversa in tante aree del Paese e che per il livello di contagiosità spaventa i tecnici per le ripercussioni che potrebbero ricadere sulla tenuta delle strutture sanitarie del Paese. Soprattutto di quelle più fragili. Per questo l’idea principe è quella di mantenere chiusi i confini regionali per qualche settimana ancora ed andare oltre il 5 marzo. La data fissata dall’ultimo Dpcm targato ancora Conte II .
«L’ampliamento della cabina di regia ai Ministri dello Sviluppo economico e dell’Economia al fine di dosare gli impatti delle decisioni sui cittadini e le imprese». È tra le richieste delle Regioni nella bozza di piattaforma che sarà presentata al governo. «In via strutturale, lo stesso provvedimento che introduce restrizioni per il Paese e poi restrizioni particolari per singoli territori – si legge nel documento -, deve anche attivare gli indennizzi e salvaguardare le responsabilità, garantendo la contestualità a prescindere da chi adotta il provvedimento».
E anche sul fronte della scuola i governatori chiedono specifiche misure al Goveno. «Nel quadro della situazione epidemiologica generale e territoriale, sarebbe necessario qualificare l’attività scolastica (al pari delle altre attività) con un’apposita numerazione di rischio».
«Occorre, in ogni caso, implementare le forme di congedo parentale nonché prevedere ulteriori risorse economiche a sostegno dei genitori – si conclude il testo -, nel caso di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per aggravamento della situazione epidemiologica».
«Avevamo chiesto al governo un cambio di passo nella gestione dell’epidemia e dall’incontro di stasera arriva un segnale positivo. Il documento unitario con le proposte delle Regioni sarà portato domani in Consiglio dei ministri dalla ministra Gelmini, che ringrazio per averci convocato già questa sera assieme al ministro Speranza. Proposte che nei prossimi giorni saranno discusse tra governo e regioni in vista del nuovo Dpcm ai primi di marzo». Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni al termine dell’incontro con il governo.
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