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«I Molè? Bravissime persone». E il pentito in aula fa scena muta

La testimonianza piena di «non ricordo» di Gaetano Albanese. «Sto cancellando tutto». Il collaboratore sarà libero tra otto mesi

Pubblicato il: 22/02/2021 – 18:59
«I Molè? Bravissime persone». E il pentito in aula fa scena muta

LAMEZIA TERME «I Molè erano delle bravissime persone di Gioia Tauro». Punto. Il collaboratore di giustizia Gaetano Albanese, di Candidoni, in provincia di Reggio Calabria, 51 anni, si è cucito la bocca oggi nel corso del processo Rinascita-Scott davanti al Tribunale di Vibo Valentia. Nominato quale teste dell’accusa, non ha inteso rispondere a nessuna delle domande poste dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Andrea Buzzelli. A ogni quesito ha opposto decisi «non ricordo», sottolineando, piccatamente, il fatto di avere quasi finito di scontare una condanna a 30 anni di reclusione (uscirà tra otto mesi) mentre suo fratello Antonio «sta pagando a causa mia per colpe che non ha commesso». Albanese non ha aperto la memoria né sui riti di affiliazione, né sugli omicidi commessi: «Sto cancellando tutto», ha risposto. (ale. tru.)

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