Si chiude la partita dei sottosegretari per il governo Draghi. Dopo l’accelerazione invocata dal premier e dal suo braccio destro Roberto Garofoli, i rappresentanti dei partiti che sostengono il governo hanno fatto pervenire oggi l’elenco dei nomi. Le designazioni sono così finite nell’ordine del giorno del consiglio dei ministri convocato per deliberare sui funerali di Stato per l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi in Congo.
Difficile, soprattutto per il Movimento Cinquestelle, incastrare le tessere del mosaico. Il taglio dei posti a disposizione e i tanti parlamentari scalpitanti hanno reso complicate le scelte. Per i grillini confermati Giancarlo Cancelleri ai Trasporti, Alessandra Todde allo Sviluppo economico, Manlio Di Stefano agli Esteri, Pierpaolo Sileri alla Salute, Laura Castelli all’Economia. Carlo Sibilia agli Interni. New entry Rossella Accoto al Lavoro, Dalila Nesci (Sud), Anna Macina (Giustizia), Barbara Floridia (Istruzione) e Ilaria Fontana (Ambiente). La Calabria, dunque, conserva un posto nel sottogoverno, la delega della deputata Dalila Nesci al Sud. Niente conferma per Anna Laura Orrico, ex sottosegretaria ai Beni culturali.
Draghi avrebbe poi chiesto a Franco Gabrielli, capo della Polizia, di andare alla guida dell’autorità delegata ai Servizi segreti. Gabrielli ha accettato la nomina, entra nella squadra dei sottosegretari alla Presidenza, e lascia dunque l’incarico al vertice della Polizia che ricopriva dal 2016.
Per la Lega ecco il ritorno di Claudio Durigon, poi Massimo Bitonci, Rossano Sasso, Lucia Borgonzoni, Tiziana Nisini, Vannia Gava, Alessandro Morelli e Barbara Saltamartini. La novità è la scelta di Nicola Molteni, il co-firmatario dei decreti anti-immigrazione, che torna agli Interni: la sola ipotesi nei giorni scorsi aveva provocato forti malumori nel Pd.
In Forza Italia ci sarebbero Giorgio Mulè, Francesco Paolo Sisto, Paola Binetti, Gilberto Pichetto Fratin, Francesco Battistoni e Deborah Bergamini. Anche le nomine del centrodestra possono essere ritoccate al fotofinish, in un quadro di incertezza e contrasti interni che ha caratterizzato le scelte di tutti i partiti.
Nel Pd dovrebbe entrare a sorpresa la senatrice di Barletta Assuntela Messina, in una lista con molte donne: fra le altre Marina Sereni (Esteri), Simona Malpezzi (rapporti con il Parlamento) e Anna Ascani (Istruzione), l’assessore regionale laziale Alessandra Sartore. L’ex ministro Enzo Amendola dovrebbe rientrare come sottosegretario alle Politiche comunitarie fuori dall’elenco del Pd ma in quota “tecnica”.
Per Italia Viva l’ex ministra Teresa Bellanova e il ritorno di Ivan Scalfarotto, uno degli uomini di governo che dimettendosi ha fatto cadere il Conte-bis.
Leu punta alla riconferma di Maria Cecilia Guerra nella squadra dei sottosegretari. Il governo si appresta dunque a partire con la squadra al completo. L’economista Carlo Cottarelli, già premier incaricato nel 2018, è stato chiamato dal ministro Renato Brunetta a collaborare ai lavori sulla semplificazione burocratica e la riforma della pubblica amministrazione.
Rapporti con il Parlamento: Deborah Bergamini e Simona Malpezzi
Deborah Bergamini e Simona Malpezzi sono sottosegretarie della presidenza del Consiglio dei ministri per i rapporti con il Parlamento. Il ministro è Federico d’Incà.
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