CETRARO Sono partiti lo scorso 21 dicembre i lavori all’ospedale Gino Iannelli di Cetraro, dove sono sospese le attività del reparto di Ginecologia-Ostetricia e del punto nascita. La sospensione è arrivata a seguito di un episodio drammatico verificatosi il 17 luglio del 2019 quando una donna, Santina Adamo, morì in seguito ad una emorragia dopo un parto naturale. Le successive ispezioni condotte dall’Asp di Cosenza, dalla Regione e dal Ministero della Salute si conclusero con un report riempito da gravi criticità strutturali ed una serie di obblighi da adempiere per permettere la ripresa delle attività. Del caso, sin da subito, si occupò l’allora sindaco di Cetraro Angelo Aita insieme al consigliere regionale Giuseppe Aieta. Dopo mesi di silenzi, tavoli regionali conclusi con fumate nere, finalmente negli scorsi mesi l’Azienda ospedaliera provinciale di Cosenza ha dato il via libera ai lavori, partiti come da programma e attualmente in corso. «La preoccupazione ora – confessa al Corriere della Calabria Giuseppe Aieta – riguarda il ruolo di primario rimasto scoperto a causa del pensionamento del medico precedentemente in servizio». «Quella del primario – aggiunge – è una casella da riempire perché fa parte di quella serie di indicazioni avanzate dal ministero e propedeutiche alla riapertura». In buona sostanza in caso di conclusione dei lavori, ma in assenza di un primario, i reparti sono destinati a rimanere fermi. Una beffa, evidentemente, da scongiurare e per questo motivo Aieta è in stretto contatto con il commissario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina.
«I fatti, anche quelli negativi come ad esempio le inchieste giudiziarie – dice Aieta – aprono spesso a nuove opportunità». «Non entro nel merito delle vicende giudiziarie – aggiunge – ma ritengo ci sia un nodo da sciogliere, che pesa come macigno sul lavoro e le attività dell’Asp cosentina: la questione relativa agli accreditamenti». «Sugli accreditamenti – sostiene Aieta – nel 2018 avevo proposto una commissione di indagine al Consiglio regionale, sottoponendo una mozione, dopo aver segnalato situazioni anomale e favorevoli ad alcuni privati a discapito di altri. Occorre indagare in questa direzione».
Un’altra questione sollevata da Aieta riguarda il piano delle terapie intensive. «Era prevista l’attivazione di 18 terapie intensive e 25 sub-intensive, ma di questi posti letto non si vede neanche l’ombra. Ho presentato – aggiunge – un esposto perchè è in atto una preoccupante omissione rispetto alla drammatica situazione che stiamo vivendo e a quello che potrebbe accadare con gli effetti della variante inglese». La chiosa il consigliere la dedica al commissario La Regina: «sta affrontando il problema delle terapie intensive e abbiamo avuto modo di discuterne pochi giorni fa. Serve però un’accelerazione».
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