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il caso sant’anna

«Che fine faranno i pazienti del Sant’Anna Hospital?»

La lettera di un paziente: «La chiusura dell’ospedale è un attentato alla sanità pubblica»

Pubblicato il: 25/02/2021 – 13:37
«Che fine faranno i pazienti del Sant’Anna Hospital?»

CATANZARO Il grido di aiuto di un paziente del Sant’Anna Hospital, che, come tanti altri, è in graduatoria per ricevere delle cure cardiologiche. Malati che non sanno dove curarsi, non avendo più la possibilità di farlo nella clinica catanzarese, e che attendono delle risposte celeri dalle istituzioni.

La lettera


«Mi chiamo Giorgio Terranova e sono portavoce delle migliaia di pazienti del S. Anna Hospital che, ad oggi si vedono privati del costituzionale diritto alla salute. Dal 23 di dicembre a seguito di un’ingiusta disposizione dell’Asp di Catanzaro, annullata dalla sentenza del 26/01/2021 del Tar Calabria, il S. Anna è costretto a non effettuare prestazioni per il Servizio sanitario regionale. Quindi nessun paziente potrà recarsi al S. Anna Hospital, esibendo la ricetta rossa del Sistema sanitario regionale, ed usufruire gratuitamente delle cure necessarie».


Le richieste

«Ci chiediamo se qualcuno si è posto le seguenti domande: che fine faranno o hanno fatto le trecento persone in lista d’attesa dal 23 dicembre per interventi salvavita?  La chiusura del S. Anna comporta, come è già accaduto e testimoniato da tanti pazienti, un maggior onere per il Ssr a causa del rimborso delle spese per emigrazione sanitaria? Le altre due cardiochirurgie calabresi sono in condizione di assorbire i circa 900 interventi complessi che annualmente esegue il S. Anna Hospital? Oltre ai 600 interventi in elettrofisiologia, 400 in chirurgia vascolare e 2.000 di emodinamica? I circa 300 lavoratori del S. Anna Hospital che fine faranno? Gli “Angeli” che hanno salvato le nostre vite saranno sbattuti in mezzo ad una strada a causa di una burocrazia lenta ed inefficiente? Dove andremo a fare le migliaia di controlli post-operatori già programmati ? Questo è un attentato alla salute pubblica. La mancata riapertura del S. Anna crea un fortissimo vuoto nella sanità regionale e mette a repentaglio la vita di tanti cittadini calabresi. Un’ultima domanda: ma le altre strutture sanitarie, pubbliche e private, che operano in Calabria sono tutte provviste dei medesimi requisiti strutturali ed organizzativi del S. Anna? Sono per esempio tutti dotati di certificato di agibilità Sono tutti dotati di personale adeguato? Sono tutti muniti di spazi e procedure conformi alla legge? Le domande, che esigono risposta, sono rivolte a gran voce al sindaco della città di Catanzaro, ai componenti della commissione straordinaria Asp di catanzaro, al Commissario regionale Guido Longo, al dirigente dipartimento Salute Regione Calabria Bevere, al Ministro della Salute Speranza, ai parlamentari calabresi, al presidente della Repubblica».

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