MONTALTO UFFUGO È operativa dall’8 febbraio la nuova struttura, in via Pantoni a Montalto Uffugo, dell’Aft Valle Crati. Un progetto che mira al rafforzamento della medicina territoriale e coinvolge ventisette medici di famiglia per un totale di circa 31.000 utenti raggiunti. L’Aggregazione Funzionale Territoriale è operativa 12 ore al giorno, dalle otto alle venti, ma confessa ai nostri microfoni il dottore Filippo Mazzotta «l’obiettivo è estendere l’impegno h24 attivando anche una postazione di Guardia Medica». L’Aft nasce con il chiaro intento di limitare gli accessi al Pronto Soccorso dell’ospedale civile dell’Annunziata, soprattutto in un periodo di continua emergenza causa Covid. «I medici del territorio lavorano in sinergia tra loro offrendo un servizio gratuito e trattiamo patologie croniche (ipertensione, diabete, bronchite) e i codici bianchi».
L’obiettivo dei medici, provenienti dai diversi paesi della Valle del Crati, è ambizioso e non riguarda solo la normale e importante routine ambulatoriale ma si lega alla possibilità di essere protagonisti nella lotta al Covid, mettendosi a disposizione immediatamente per effettuare la somministrazione del siero anti Coronavirus alle fasce interessate dalla campagna vaccinale. «Vorremmo contribuire con tutti i nostri medici a garantire l’immunizzazione delle persone idonee a ricevere il vaccino». «A breve – aggiunge – potremmo anche effettuare i tamponi in estrema sicurezza».
Lo snellimento delle procedure di registrazione o raccolta dei dati dei singoli pazienti è alla base della neonata Aft. I medici hanno libero accesso ad una comune piattaforma digitale che raccoglie tutte le informazioni cliniche sul paziente. Una sorta di carta d’identità sanitaria aggiornata e aggiornabile in qualsiasi momento attraverso l’uso dei dispositivi presenti negli studi e connessi alla rete. «Questo – racconta il dottore Mazzotta – permette di fornire e condividere tutte le informazioni sui pazienti, decisi ad affidarsi alle cure del nostro centro, con i rispettivi medici di base». «Forniamo – chiosa – dettagliati report sul tipo di visita effettuata ed anche su eventuali farmaci consigliati e prescritti». Un presidio territoriale già attivo, funzionale e funzionante. Un simbolo della medicina del territorio oggi soggetta ad una impetuosa e drastica “desertificazione”.
x
x