CATANZARO Un “ultimatum” al ministro Gelmini (più o meno, «se il governo non rinvia la data del voto sono pronto a indire i comizi») come parte di una strategia per resistere alla guida del decimo piano della Cittadella il più possibile, e se possibile fino a dopo l’estate. Secondo fonti accreditate le “grandi manovre” della Lega e del tandem Matteo Salvini-Nino Spirlì per rinviare le elezioni regionali in Calabria si starebbero delineando sempre più chiaramente nel contesto di un ragionamento che tiene dentro la tornata elettorale calabrese e le Amministrative nelle più grandi città d’Italia. L’ordine che arriva dal Carroccio nazionale è chiaro: agitare l’emergenza Covid per strappare il rinvio. Ma dietro le mosse sui tavoli ufficiali c’è una sostanza molto politica: la Lega non è pronta per le Comunali nelle grandi città, Roma e Milano in primis. E lo slittamento in Calabria è soltanto una conseguenza dell’impasse.
In queste ultime ore tiene banco l’indiscrezione che parla di un possibile rinvio – il secondo in pochi mesi – delle Regionali in Calabria perché l’attuale data dell’11 aprile non garantirebbe la necessaria sicurezza a causa del Covid 19, ma il rinvio non è né tecnicamente agevole, né politicamente auspicato.
In realtà, a spingere per il rinvio c’è solo una forza politica, la Lega. Tutto il resto del centrodestra – da Forza Italia a Fratelli d’Italia – e tutto il centrosinistra, dal Pd agli altri alleati, vorrebbero invece che si tenesse ferma la data dell’11 aprile, non essendoci, in Calabria, un quadro epidemiologico di autentica emergenza: se proprio uno slittamento ci dev’essere – sottolineano berlusconiani, meloniani ma anche i democrat – che sia di alcune setitmane, fino a giugno al massimo.
A rompere questo fronte unanime è la Lega di Matteo Salvini, perché il leader del Carroccio – riferiscono fonti accreditate – avrebbe bisogno di più tempo trovandosi in grandissime difficoltà nelle trattative per le candidature nelle metropoli di Roma e Milano, e in questo contesto avrebbe assoluto bisogno di spostare le Regionali in Calabria, possibilmente a settembre. Per questo Salvini starebbe muovendo come “testa d’ariete” il governatore reggente calabro Spirlì, pronto a seguire alla lettera le indicazioni del suo capo, del resto perfettamente aderenti ai suoi “desiderata” (restare in sella alla Regione il più possibile, ovviamente…).
Tutto questo scenario avrebbe avuto un’appendice e una conferma proprio oggi, nel corso del vertice in videoconferenza tra la neo ministro per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini, di Forza Italia, e i presidenti delle Regioni. Nel corso del vertice – secondo quanto si è appreso – Spirlì a viva forza avrebbe tirato dentro il tema delle Regionali in Calabria, facendo presente alla Gelmini che sarebbe opportuno un rinvio delle elezioni considerando la difficile situazione della sanità calabrese: addirittura, Spirlì si sarebbe spinto fino a lanciare una sorta di ultimatum alla Gelmini, preannunciando l’imminente indizione dei comizi elettorali se nella prossima seduta di Cdm il governo non approverà un provvedimento che faccia slittare a dopo l’estate le Regionali calabresi. (redazione@corrierecal.it)
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