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«Fondi pubblici gettati via». Calabria bocciata dalla Corte dei conti – VIDEO

Il caso del radar della ProCiv: pagato un milione ma è rimasto in Germania. E gli investimenti con i fondi del Tfr Afor

Pubblicato il: 26/02/2021 – 11:50
«Fondi pubblici gettati via». Calabria bocciata dalla Corte dei conti – VIDEO

CATANZARO In Calabria «tra i fenomeni più significativi c’è il cattivo utilizzo dei fondi pubblici». Lo ha detto il procuratore regionale della Corte dei Conti, Maria Rachele Anita Aronica, incontrando i giornalisti in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della magistratura contabile calabrese. «Si tratta – ha proseguito Aronica – di cifre enormi, per il 2020 le citazioni sono state in totale per oltre 10 milioni, e delega alla Guardia di finanza per oltre 100 milioni. Il problema è attuale, perché ora c’è il tema dell’utilizzo dell’enormi risorse per superare l’attuale drammatica emergenza ed è giusto che i fondi siano utilizzati nel modo migliore possibile, perché – ha aggiunto il procuratore regionale della Corte dei Conti – finora le citazioni che abbiamo depositato sono numerose e gli importi sono notevoli. Si tratta spesso di finanziamenti per investimenti senza che l’opera viene realizzata o viene realizzata male e quindi diventa un’opera incompiuta».

Il radar pagato un milione e rimasto in Germania

Aronica ha poi specificato: «Spesso di tratta di finanziamenti non utilizzati non solo dai privati ma anche da enti pubblici. Paradigmatica la mancata realizzazione della stazione radar della Protezione civile: il radar è stato acquistato per oltre un milione ma è ancora in Germania perché non è stato trovato il posto in cui allocarlo. È un caso emblematico di cattiva gestione dei fondi pubblici: si è perso il finanziamento e la Regione ha pagato più di un milione. Quest’anno – ha riferito il procuratore regionale della Corte dei Conti – poi ci sono state altre sentenze di condanna, che riguardano il lungomare di Crotone e la strada Rosarno-Pizzo, per importi di circa un milione per entrambi, comunque sono importi grossi. Il Rup e il direttore dei lavori sono stati condannati al pagamento di 2 milioni di euro. Per quanto riguarda Crotone i lavori si erano prolungati per cinque anni a fronte dei 240 giorni previsti, perché era stato predisposto e approvato un progetto esecutivo non realizzabile e perché le aree non erano libere in quanto il suolo era occupato da vari operatori commerciali, alcuni anche abusivi, situazione ben nota agli amministratori. La Corte dei Conti ha comminato il pagamento di 1.104.000, 00 euro.
Alla fine il problema è sempre quello: ci sono carenze progettuali, o ci sono comunque problemi di consegna, ma il progetto viene comunque validato».

«Gli illeciti calpestano le categorie svantaggiate»

«A volte – scrive il procuratore generale – l’illecito ottenimento del finanziamento e/o la sua illecita utilizzazione calpesta categorie svantaggiate e/o fragili alle quali avrebbero dovuto essere offerti servizi e/o occupazione che, invece, non sono stati erogati sono stati erogati in misura molto minore (assunzione di lavoratori svantaggiati, accoglienza profughi)».

Evasione fiscale e investimenti rischiosi

In tema di evasione fiscale, connessa a grosse truffe nelle procedure di immatricolazione di autovetture di provenienza comunitaria nel territorio italiano, in regime di esonero dall’obbligo di versamento Iva, sono stati condannati alcuni dirigenti e dipendenti dell’Agenzia delle entrate per oltre 5 milioni di euro. Mentre di rilievo è la condanna di due dirigenti del Commissario liquidatore dell’Afor per investimenti finanziari rischiosi eseguiti con fondi che erano destinati, invece, al pagamento del Tfr dei dipendenti dell’Azienda Calabria Verde.

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