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il caso

Imprenditore cosentino condannato per bancarotta fraudolenta (a sua insaputa)

Nonostante fosse irreperibile, era stato ritenuto colpevole senza possibilità di difendersi. La Corte d’Appello ha annullato la sentenza e disposto il nuovo processo.

Pubblicato il: 26/02/2021 – 13:45
di Fabio Benincasa
Imprenditore cosentino condannato per bancarotta fraudolenta (a sua insaputa)

COSENZA La Corte di Appello di Catanzaro ha accolto le motivazioni presentate dall’avvocato Francesco Acciardi in favore del proprio assistito, un imprenditore, annullando la sentenza di condanna divenuta irrevocabile alla pena di tre anni e tre mesi di reclusione. La vicenda trae origine dalla condanna emessa dal Tribunale di Cosenza, in composizione Collegiale, per il reato di bancarotta fraudolenta, comminata all’amministratore unico della società “Sea Village S.r.l. La Procura della Repubblica di Cosenza, difatti, aveva contestato il reato di bancarotta fraudolenta perché convinta che l’amministratore avesse distratto dal patrimonio aziendale beni per un importo pari ad oltre 20mila euro, oltre ai libri contabili della società. Tuttavia, sia il Tribunale di Cosenza che la Corte di Appello di Catanzaro hanno processato e condannato l’imputato ignaro del procedimento a suo carico.

Indagato irreperibile

Il 7 maggio 2015, l’amministratore della società è stato dichiarato irreperibile in fase di indagini preliminari. Al termine delle medesime indagini è stato notificato al difensore d’ufficio, il decreto di fissazione dell’udienza preliminare unitamente alla richiesta di rinvio a giudizio. All’udienza del 18 novembre 2015, il gup, a seguito della discussione delle parti, ha emesso il decreto che disponeva il giudizio dinanzi al Collegio presso il Tribunale di Cosenza. Il processo si è concluso il 10 novembre 2016 con la condanna dell’imputato a tre anni e tre mesi di reclusione, oltre alla pena accessoria di dieci anni dell’interdizione dall’esercizio d’impresa. Condanna confermata dalla Corte di Appello il 13 giugno 2019 con la ridetermina della pena accessoria dell’interdizione a 3 anni e tre mesi. «L’imputato è stato giudicato e condannato da irreperibile nei diversi gradi di giudizio in violazione del diritto di difesa e nello specifico in violazione della legge processuale di cui all’art. 420 quater comma 2 e 420 quinquies c.p.p. già vigente all’epoca della celebrazione del processo che impone la sospensione del procedimento nell’ipotesi di imputato irreperibile».

L’amara sorpresa

L’imputato è venuto a conoscenza del procedimento penale e della condanna solo a seguito di notifica ricevuta in Inghilterra, dove viveva dal 2018. Il difensore ha dunque proposto ricorso per la revisione del giudicato dinanzi la Corte di Appello di Catanzaro richiedendo la nullità dell’intero procedimento penale celebratosi nei confronti del proprio assistito. La Corte di Appello di Catanzaro, seconda sezione penale, in totale accoglimento dei motivi presentati dal difensore ha annullato la sentenza irrevocabile emessa dal Tribunale di Cosenza nel 2016 e l’ordine di esecuzione emesso dalla Procura della Repubblica di Cosenza, disponendo la trasmissione degli atti al giudice di primo grado per la celebrazione di un nuovo processo. Termina così un incubo per l’imprenditore che potrà finalmente difendersi nel processo, celebrato nuovamente presso il Tribunale di Cosenza.

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