CATANZARO Imboccare la strada della politica, anche se dalla postazione laterale di una consulenza, ha i suoi vantaggi. Innanzitutto, l’illusione di partecipare al governo della Regione, di dare ispirazione a chi guida i processi decisionali. Poi ci sono i vantaggi economici. Funziona come la vicinanza alla santità, per emanazione: più in alto è il “capo”, più corposo lo stipendio. La conversione di Daniele Rossi, presidente della Camera di Commercio di Catanzaro – dall’antipolitica alla vicinanza al governatore reggente Nino Spirlì –, costerà non poco alle casse dei contribuenti calabresi. Mercoledì vi abbiamo raccontato la nomina dell’imprenditore alla corte di del presidente facente funzioni, oggi c’è qualche dettaglio in più. La modalità: l’incarico «sarà formalizzato con la stipula del contratto di diritto privato, senza vincolo di subordinazione, con decorrenza dalla data di sottoscrizione del contratto e fino alla data, allo stato, fissata per le elezioni del consiglio regionale e del presidente della Giunta regionale». La retribuzione: «un compenso mensile 4mila euro oltre Iva, al lordo della ritenuta fiscale». Circa 5mila euro al mese, dunque, costeranno alla Cittadella i consigli di Rossi (fino alla fine della legislatura, prevista per aprile a meno che la data del voto non slitti). Che potrà, se vorrà, discutere con Spirlì del ricorso intentato nel 2018 dalla “sua” Camera di Commercio contro la Regione di cui oggi è consulente. Una vecchia storia legata proprio al procedimento di nomina e convocazione dell’ente camerale: portato avanti dalle associazioni che sostenevano Rossi e disconosciuto dalla Regione Calabria. Di giudizio in giudizio i contrasti (iniziati con la gestione di Mario Oliverio) sono andati avanti. Così come è proseguito il lavoro di Rossi nel consiglio d’amministrazione della Sacal, nel quale rappresenta la Camera di Commercio e il Comune di Catanzaro. Bella mossa della Regione che, “acquistandolo” si assicura in pratica un posto in più nel cda della società che gestisce i tre aeroporti calabresi, attorno alla quale ruotano sempre interessi strategici per lo sviluppo.
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