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il dibattito

Rende, Manna “boccia” la metro e propone la circolare veloce

Quasi 4 ore di discussione su alcuni nodi cruciali legati allo sviluppo futuro della città. Maggioranza e opposizione divise su trasporti e sanità

Pubblicato il: 02/03/2021 – 7:55
di Fabio Benincasa
Rende, Manna “boccia” la metro e propone la circolare veloce

RENDE Il piano trasporti, il caso della metro leggera ed ovviamente il tema caldo della sanità con la possibile nascita del nuovo ospedale privato. Il consiglio comunale straordinario di Rende, durato quasi 4 ore è riempito di interventi e discussioni su alcuni nodi cruciali legati allo sviluppo futuro della città. Il piano del trasporto locale, lascia quasi subito spazio alla discussione legata alla realizzazione della metro leggera che dovrebbe collegare l’Università della Calabria, Rende e Cosenza. Un tema di cui si discute da troppi anni e al momento di concreto restano solo i progetti in 3d e quelli su carta. E’ di pochi giorni fa, la risposta lapidaria della Commissione europea ad una interrogazione dell’europarlamentare del M5s Laura Ferrara nella quale si chiedevano aggiornamenti sull’iter di realizzazione. Da Bruxelles, Elisa Ferreira ha chiuso ogni discussione: «il grande progetto per un sistema di collegamento metropolitano tra Cosenza, Rende e Università della Calabria è stato ritirato dal programma operativo Calabria 2014-2020 del Fondo europeo di sviluppo regionale – Fondo sociale europeo». Morale della favola, i finanziamenti saranno impiegati in altri settori anche in virtù della pandemia da Coronavirus.

La metro e la circolare veloce

Il consigliere di minoranza Sandro Principe ripercorre, nel suo intervento, le tante tappe e i tanti dietrofront legati alla metro e non risparmia attacchi al sindaco Marcello Manna. Per l’ex primo cittadino rendese: «quello della metropolitana è un progetto concepito 19 anni fa, ma ancora attuale». Il consigliere Mimmo Talarico rincara la dose e rivolgendosi al sindaco chiede lumi sulle azioni future in merito alla notizia della revoca dei fondi europei. Manna prende la parola e precisa subito: «Ci sono zone coperte a singhiozzo dai mezzi pubblici, ma il sistema dei trasporti è regolato dalla Regione. Abbiamo un servizio extraurbano riadattato. Il tema – dice il sindaco – è quello della burocrazia, sulla metro leggera abbiamo inviato otto diffide e non ritengo sia colpa dell’amministrazione rendese se non sono arrivate risposte ma solo della burocrazia». La proposta tampone di Manna prevede «l’istituzione della circolare veloce utile a garantire un supporto soprattutto ai tanti lavoratori impegnati nella zona industriale della città» e oggi quasi esclusi dal servizio. E poi un «piano traporti che guardi al futuro, indipendentemente dalla possibilità di rendere concreto il progetto metro», ad esempio «investendo sulle piste ciclabili, realizzando un percorso che colleghi Rende e Cosenza».

Il policlinico universitario

Il tema della sanità è caro a Romina Provenzano del Laboratorio Civico. «L’Amministrazione della città di Rende è da mesi in prima linea per far fronte all’emergenza sanitaria. Ma il tema oggi non riguarda la pandemia ma il dibattito sul rapporto tra sanità pubblica e privata», sostiene. «Un sistema misto e complementare è in grado – secondo Provenzano – di garantire il diritto alla salute ai cittadini». «Il pubblico deve necessariamente avere una marcia in più, ma può avere la forza di acquistare servizi dai privati, eccellenze utili a migliorare l’offerta sanitaria del territorio». Eugenio Aceto del gruppo “Forza Rende”, si sofferma invece sugli «effetti drammatici del Covid sul servizio sanitario pubblico, soprattutto nelle regioni del nord». Sulla possibilità di realizzare un nuovo ospedale a Rende, Aceto ribadisce la proposta avanzata nei precedenti consigli comunali: «un policlinico universitario da far sorgere nei pressi dell’Unical». Per Talarico, invece, gli sforzi devono essere orientati al miglioramento della sanità pubblica, accantonando «il progetto di un ospedale privato espressione solo della volontà imprenditoriale». A chiudere i lavori del Consiglio, il discorso finale del sindaco e il messaggio chiaro lanciato ai membri del parlamentino rendese: «Se il progetto è quello di una città unica, l’ospedale non può che sorgere accanto alla sede dell’Università della Calabria».

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