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Longo: «Per ora siamo in “zona gialla”. Inevitabile chiusura delle scuole per una vaccinazione di massa» – VIDEO

Il commissario ad acta: «Entro una settimana potremo monitorare le varianti». Spirlì: «Sulle scuole decisione presa in base a dati precisi»

Pubblicato il: 05/03/2021 – 11:46
Longo: «Per ora siamo in “zona gialla”. Inevitabile chiusura delle scuole per una vaccinazione di massa» – VIDEO

CATANZARO A margine delle riunione dell’Unità di crisi della Regione, il commissario ad acta della sanità calabrese, Guido Longo, parla dei lavori della mattinata e fa il punto su vaccini, scuole, nomine e nuove misure in vista.

Il Piano Vaccinale

«Stiamo incrementando il piano vaccinale», dice il commissario. «Cercheremo di aumentare i punti vaccinali, che già sono in numero di 78 ma pensiamo di aumentarli a 100 o più di cento. Stiamo lavorando con la Protezione civile, perché il presidente Spirlì ha organizzato l’Unità di crisi che si riunisce quotidianamente per controllare l’andamento del piano vaccinale e apportare le ovvie modifiche a seconda delle situazioni che emergono di volta in volta. Gradualmente stiamo andando a regime. Coinvolgeremo inevitabilmente i sindaci con la Protezione civile e quella secondo me darà una svolta decisiva e determinante per un incremento notevole dei vaccini quotidiani. Insieme agli over 80 con il presidente abbiamo previsto le categorie fragili, sia ricoverati sia non ricoverati. Passeremo poi ai lavori ritenuti indispensabili per la comunità e che prevedono un diuturno contatto con la popolazione e poi procederemo con gli insegnanti di ogni ordine e grado perché dobbiamo garantire all’istruzione un andamento più o meno normale».


L’intervista a Longo

Scuole e “zone”

«Per procedere alla vaccinazione di massa è inevitabile – mi sembra inevitabile – la chiusura delle scuole. Ma questa non è una decisione che riguarda me come commissario ad acta, ma il presidente Spirlì e la Giunta». Non si sbilancia, invece, sul possibile passaggio in zona arancione. «Noi siamo zona gialla, non parliamo del futuro. Per noi non penso, al momento».

La nomina di Varone a delegato del soggetto attuatore

«Il soggetto attuatore sono io per quanto riguarda l’esecuzione dei programmi dei Covid, – rimarca Longo – cioè la fissazione del programma Covid che già è stato fatto con i due programmi vaccinali. Ma per l’emergenza come emergenza della Regione per qualsiasi tipo di evento eccezionale è sempre il presidente, quindi la scelta (di Varone, ndr) è stata concordata con il presidente Spirlì, ha trovato a mia condivisione perché coinvolgere la Protezione Civile è stato un passo avanti notevole, cosa che tra l’altro sta avvenendo anche a livello centrale».

Il sistema sanitario regionale e l’ombra delle “varianti”

«Cerchiamo anzitutto di garantire i servizi sul piano delle prestazioni sanitarie perché le altre patologie, purtroppo, vanno avanti. Lo sforzo che stiamo facendo come servizio sanitario, non solo la Calabria ma tutte le Regioni, è consistente. Un grazie al personale medico e paramedico, a tutti gli operatori del sistema sanitario regionale per gli sforzi e i sacrifici che stanno affrontando, ripeto stiamo facendo davvero più del possibile». Poi aggiorna sullo stato di monitoraggio delle varianti che stanno trovando diffusione anche in regione. «Le stiamo monitorando – dice – ci sono stati casi di variante inglese e ci stiamo attrezzando perché abbiamo i nostri laboratori del “Mater Domini” che sono attrezzati con i reagenti specifici proprio per le varianti. Entro una settimana entreranno in funzione altri due laboratori, all’Asp di Reggio Calabria e all’Azienda ospedaliera Melacrino. Al momento non ci sono problemi per i reagenti».
La chiusura è dedicata al possibile uso dell’Esercito: «Questa è una strategia centrale, a cui tutte le Regioni dovranno aderire. Noi ci adeguiamo ai piani nazionali e alle strategie centrali».

Spirlì: «Sulle scuole decisione presa in base a dati precisi»

«Le scuole saranno aperte o chiuse a seconda dei dati che avremo a disposizione e soprattutto della possibilità di pericolo per la popolazione che le varianti e i contagi possano aumentare».  Lo ha detto il presidente facente funzioni della regione Calabria, Nino Spirlì, parlando con i giornalisti a margine della odierna riunione dell’Unità di crisi regionale anti Covid-19. «In questi due giorni a Roma – ha esordito Spirlì – ho manifestato a tutti i ministri, sottosegretari e rappresentanti di governo che ho incontrato il fatto che la Calabria ha una sanità ferita, ed è innegabile, e non possiamo pretendere che una sanità già ferita debba poi trovare la soluzione di un’invasione di contagi perché finora abbiamo arginato ma non possiamo chiedere ai nostri sanitari una lotta contro il drago. Il dato che mi preoccupa – ha sostenuto il presidente facente funzioni della Regione – è questa presenza delle varianti: fino a quando non ci sono state abbiamo visto che la nostra sanità è riuscita a rispondere, adesso la situazione incomincia a diventare preoccupante». Con riferimento alla situazione delle scuole, Spirlì ha rimarcato: «Non riesco a capire perché ci scandalizziamo tanto per 15 giorni di eventuale, preventivo e risolutivo, fermo, delle scuole e non per le saracinesche sono chiuse da un anno. Bisogna finirla di pensare che sia una guerra tra destra e sinistra, dove la cultura e l’istruzione sono in mano alla destra o alla sinistra. Noi stiamo parlando di aule, non di scuola, la scuola e la didattica restano attive. Le scuole saranno aperte o chiuse a seconda dei dati che avremo a disposizione e soprattutto della possibilità di pericolo per la popolazione che le varianti e i contagi possano aumentare. Se ne facciano una ragione i polemici da una parte e dall’altra. Le decisioni saranno prese su dati precisi e sulle informazioni che arrivano sull’eventuale pericolo per la popolazione.  Il Tar – ha rilevato il presidente facente funzioni della Regione – sarà libero di prendere le sue decisioni, ovviamente, ma io difenderò fino in fondo la necessità di salvaguardare l’intera popolazione calabrese. E se c’è un luogo che è più debole rispetto ad altri quel luogo dev’essere assolutamente arginato e non può essere lasciato aperto al virus e al contagio». (a.c.)

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