RENDE «Il tema del trasporto pubblico rendese e dell’intera area urbana è un argomento di discussione assai importante e delicato che necessita di essere affrontato di petto, senza utilizzare inutili proclami da campagna elettorale. Perché la discussione non può ridursi, così come ha fatto l’amministrazione nell’ultimo consiglio comunale, soltanto ad una proposta tampone della circolare veloce che, peraltro, è stata continuamente rispolverata negli anni senza essere mai concretamente attuata. Deve essere chiaro che la “nuova normalità” del trasporto pubblico urbano, dopo la pandemia, non può più essere caratterizzata dal ritorno alla “vecchia mobilità”». È quanto afferma in una nota Francesco Tenuta, segretario della sezione del Psi di Rende.
«Se è vero che il sistema dei trasporti – prosegue – non è di competenza comunale, così come ribadito dal sindaco, è altrettanto vero che il governo locale deve compulsare insistentemente, già da adesso, la Regione e, perché no, anche i gestori del servizio pubblico affinché nella città di Rende e, nell’area urbana in generale, si realizzi un trasporto pubblico efficiente che soddisfi appieno la domanda di mobilità cittadina. Serve un salto di qualità. Bisogna spezzare il circolo vizioso che limita l’attrattività e la qualità del servizio di trasporto pubblico locale e non, come la bassa velocità degli spostamenti, la scarsa frequenza di corse in alcune ore del giorno e in alcuni punti della città, gli orari non cadenzati, la poca integrazione tra mezzi diversi (bus urbani ed extraurbani) e la insufficiente informazione alle fermate. Occorre, innanzitutto, pensare una mobilità sostenibile, attraverso l’utilizzo di mezzi urbani con sistema di trazione a impatto zero e a trazione ibrida, che siano anche a pianale ribassato per facilitare l’accessibilità da parte di disabili, anziani e carrozzine.
C’è bisogno, inoltre, di rivedere e di ripensare la copertura dei collegamenti con alcune contrade della città non servite adeguatamente dai trasporti. Non è un caso che il centro storico, le contrade di Viale dei Giardini, Arcavacata, S. Stefano, Contrada Cutura e, soprattutto, la zona industriale soffrono la scarsa frequenza delle corse e, dunque, sono prive di un adeguato e sufficiente collegamento con il resto della città e dell’intera area urbana. Tutto ciò, tuttavia, sarebbe insufficiente senza una concreta incentivazione del trasporto pubblico».
«Del resto – sostiene ancora Tenuta – le norme che hanno ridotto la capacità di trasporto per rispettare il distanziamento sociale e, soprattutto, il permanere di un forte timore a condividere con altre persone la corsa, anche breve, all’interno dei mezzi, devono indurre a prevedere una digitalizzazione del sistema dei trasporti, attraverso piattaforme di rilevazione ed informazione, in tempo reale, dei livelli di affollamento e di posizione, dei tempi stimati di arrivo e partenza dei mezzi, così da rassicurare gli utenti e consentire loro di monitorare costantemente il servizio e “pianificare” le corse, viaggiando con elevati livelli di sicurezza. Queste sono alcune proposte che riteniamo essere importanti per concorrere a dare un impulso di crescita alla città. Auspichiamo – termina Tenuta – che si abbia la capacità di agire in fretta, senza fare “questioni di competenza”».
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