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Bocciata (di nuovo) la linea di Spirlì sulle scuole. «Sospese le ordinanze»

Il Tar dispone la riapertura degli istituti. I legali Pitaro e Liperoti: «L’istruzione non è un optional». Tutti i motivi dello stop dei giudici

Pubblicato il: 09/03/2021 – 11:14
Bocciata (di nuovo) la linea di Spirlì sulle scuole. «Sospese le ordinanze»

CATANZARO Scuole di ogni ordine e grado riaperte da domani in Calabria. Il Tar della Calabria, infatti, ha sospeso l’ordinanza emessa venerdì dal presidente facente funzioni della Regione Nino Spirlì che sospendeva la didattica in presenza in tutte le scuole (ad eccezione dei nidi nella fascia di età 0-3) con attivazione della Dad. Il Tar, che ha fissato l’udienza di merito per il 14 aprile, ha così accolto il ricorso presentato da un gruppo di genitori, docenti, presidi e associazioni di tutta la regione.

Scuole chiuse solo in “zona rossa”

Secondo i giudici del Tar, dunque, il potere richiamato nell’atto impugnato «è riservato, quanto al suo esercizio, a casi eccezionali e imprevedibili di pericolo di lesione imminente e grave ed è -anche nel vigore del nuovo Dpcm del 2/3/21- limitato ulteriormente dal legislatore nazionale ai soli casi in cui sia necessaria una risposta urgente a specifiche situazioni che interessino il territorio regionale, situazioni che per l’evolversi del virus non siano state già apprezzate ed amministrate dall’Autorità governativa e con limitazione di efficacia temporale di tali interventi sino alla adozione del successivo Dpcm». La normativa, inoltre, «contempla esclusivamente per le aree in zona rossa la sospensione delle attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado in presenza prevedendone esclusivamente la prosecuzione con modalità a distanza». E per la Calabria, tuttora in “zona gialla” «resta confermata la didattica in presenza delle attività scolastiche, oltre che gli esercizi commerciali (bar, ristoranti) e le attività produttive». 

«Nessun rischio elevato di contagi»

Per i giudici, sostanzialmente, la giustificazione del potere esercitato dal Presidente della Regione avrebbe semmai «dovuto trovare fondamento in un quadro epidemiologico orientato nettamente verso un peggioramento dei parametri di cui tenere conto e del cui conseguente accertamento l’istruttoria procedimentale avrebbe dovuto farsi carico e di cui la motivazione del provvedimento avrebbe dovuto dare contezza».  C’è poi il verbale dell’Unità di Crisi dello scorso 5 marzo 2021 che, diversamente da quanto riportato nel provvedimento impugnato, non sembra riportare «un vero confronto collegiale sulle questioni inerenti la chiusura delle scuole, trattate dal Presidente in apertura di seduta per indicarle quale “luogo di grande assembramento e di potenziale contagio” e -nelle conclusioni finali- per chiedere la predisposizione di una ordinanza di chiusura delle stesse».  Per i giudici del Tar, inoltre, il trend dei contagi in Calabria «è al momento considerevolmente inferiore rispetto a quello nazionale» e l’incremento di posti letto Covid e quelli di Terapia intensiva occupati «resta comunque sotto la soglia di allerta rispetto al rischio saturazione per quanto nello stesso atto impugnato dichiarato» e che «il coefficiente del 9,1% di prevalenza (studio VOC202012/01) delle varianti sul territorio regionale calabrese alla data del 18/2/21, richiamato nell’atto impugnato, è – su scala nazionale – il più basso in assoluto». 

Il commento

«Esprimiamo compiacimento e soddisfazione per il decreto cautelare che il presidente del Tar Calabria ha emesso stamane con cui ha disposto la riapertura delle scuole sul ricorso da noi proposto nell’interesse di numerosi genitori preoccupati della crescita psico-fisica e culturale dei loro figli». La nuova bocciatura della linea Spirlì sulle scuole viene comunicata in una nota dagli avvocati Giuseppe Pitaro e Gaetano Liperoti. I legali continuano: «Abbiamo sostenuto e sosteniamo che la scuola è un diritto e non un optional e che tale diritto è solennemente esaltato nella nostra Carta Costituzionale e ciò proprio al fine di permettere ai nostri ragazzi di avere un’educazione adeguata per la crescita dell’intera società».

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