CATANZARO Il Tribunale del Riesame ha annullato la misura degli arresti domiciliari disposta nei confronti del commercialista Vincenzo Pesce, coinvolto nell’operazione denominata “Kossa” condotta dalla squadra mobile di Cosenza, guidata dal vicequestore Fabio Catalano e dal Servizio centrale operativo della polizia, e diretta dal procuratore Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Capomolla e dal pm antimafia Alessandro Riello. Nei confronti di Pesce – difeso dagli avvocati Enzo Belvedere e Araldo Parrotta – era stata avanzato l’accusa di trasferimento fraudolento di beni con l’aggravante mafiosa e concorso esterno in associazione mafiosa. «L’indagato – si legge nelle carte dell’inchiesta – avrebbe messo a disposizione dell’associazione le proprie conoscenze e competenze professionali». Un’ipotesi scartata dai giudici. (f.b.)
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