COSENZA «Siamo alle solite. Addirittura, in Calabria invece di rafforzare i punti vaccinali assumendo medici, infermieri e medici di base in pensione che hanno dato la loro disponibilità per la somministrazione del vaccino anti-Covid, attraverso il bando di Invitalia dello scorso mese di dicembre, non sappiamo che fine abbia fatto questo personale sanitario. Non è dato sapere se la Calabria ha autorizzato il personale messo a disposizione, tra l’altro, a totale carico dello Stato». Carlo Guccione, consigliere regionale del Pd, continua a porre dubbi sulla gestione dell’emergenza Covid in Calabria.
«Nel frattempo, si sta verificando un altro problema: sono in scadenza i contratti di medici e infermieri selezionati per le Unità speciali di continuità assistenziali (Usca) e per la Centrale operativa territoriale (Cot) – continua il consigliere dem –. Nessuno ad oggi ha provveduto a prorogare tali contratti per garantire il funzionamento di queste importanti strutture che vengono utilizzate anche per l’effettuazione dei tamponi e dei vaccini. Tra l’altro, bisogna aggiungere ben 23 medici specializzandi impiegati nelle Usca si sono dimessi per avviare la formazione specialistica, ma nessuno ancora ha provveduto a sostituirli».
«Come si fa – conclude Guccione – in queste condizioni a garantire un Piano vaccinale adeguato e nel frattempo non si pensa ad assumere medici e infermieri già individuati attraverso il bando Invitalia di dicembre 2020 destinato all’assunzione di 3mila medici e 12mila infermieri e assistenti sanitari per la campagna vaccinale, né si sostituisce il personale dimessosi o si prorogano i contratti. Il personale sanitario è insufficiente, ma ognuno si assuma le proprie responsabilità e utilizzi gli strumenti messi a disposizione dal Governo per predisporre un Piano straordinario ad hoc per la realizzazione di punti vaccinali operativi su tutto il territorio».
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