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l’intervista a “20.20”

Gallo: «È tempo di nuovi equilibri nella maggioranza. Alle elezioni arriveremo compatti»

L’assessore: «Occhiuto dà stabilità al partito». «Il sistema vaccini deve migliorare ma noi non governiamo la Sanità. Lo Stato ha abbandonato Longo»

Pubblicato il: 12/03/2021 – 7:06
Gallo: «È tempo di nuovi equilibri nella maggioranza. Alle elezioni arriveremo compatti»

LAMEZIA TERME «Le relazioni tra presidente e giunta vanno riorganizzate. Il momento politico è cambiato, non andremo più al voto ad aprile e dunque c’è il tempo per ritarare le forze governative in un’ottica di condivisione. Intendo dire che le personalità singole, anche quelle degli assessori, dovranno fare fronte comune per arrivare alle regionali con un governo compatto». Gianluca Gallo, assessore alle politiche agricole e capo delegazione di Forza Italia in giunta regionale, è intervenuto sui temi caldi della politica, della sanità e degli equilibri interni al partito di maggioranza nel talk 20.20, andato in onda su L’Altro Corriere Tv e condotto da Danilo Monteleone e Ugo Floro. Un centrodestra pronto a ricucire ogni recente sfilacciamento quello presentato da Gallo, e che se ha mostrato qualche frizione, secondo l’assessore, «si è trattato di episodi temporanei e di gran lunga superabili».

«Occhiuto capogruppo buona notizia per la Calabria»

«Noi, come partito, abbiamo dimostrato di saper dare un governo alla Calabria – ha asserito con fermezza – e abbiamo già scelto il nostro candidato per le regionali che è Roberto Occhiuto, da poco eletto come capogruppo alla Camera dei deputati. Gli è stato assegnato un ruolo di rilievo che svolgerà per qualche mese, e che servirà anche a conservare l’equilibrio all’interno di Forza Italia». Su questo punto Gallo si è soffermato sottolineando come il partito sia uscito dilaniato dalle scelte dei parlamentari sulle altre possibili candidature. La figura di Occhiuto, quindi, avrebbe ristabilito l’equilibrio e suscitato approvazione all’interno di Forza Italia. «Per me è motivo di orgoglio – ha aggiunto – vedere un collega che ha cominciato con me, dalla politica legata ai territori, arrivare ai piani alti ed essere acclamato come capogruppo. Questa è una notizia buona anche per la Calabria stessa, regione di cui si parla sempre e solo in modo negativo». Il topos della narrazione negativa che contraddistingue la nostra regione accompagna l’intera intervista e dà uno spunto a Gallo per declassare il clamore mediatico, scatenato da alcune trasmissioni televisive come quella di Massimo Giletti, a un «attacco sferrato» nei confronti della Calabria solo per confermarne «la solita visione stereotipata».

Il caso Cannizzaro

Tornando alle cronache di partito, Gallo non poteva non commentare la recente nomina del senatore Giuseppe Mangialavori a coordinatore regionale di Forza Italia e l’incarico di vice assegnato a Francesco Cannizzaro, che ha poi scelto di rifiutare. «Questa vicenda è stato un piccolo scossone per il partito – ha dichiarato Gallo – entrambi avrebbero potuto assolvere al compito di coordinatore, ma la scelta è arrivata da Roma, noi non siamo stati coinvolti. In ogni caso la reputo una scelta di prestigio su un parlamentare che può rappresentare la Calabria». L’assessore azzurro si pronuncia anche sulla figura Cannizzaro: «E’ uno dei pochissimi del Sud che riuscì a fermare l’onda dei Cinquestelle alle elezioni del 2018 – ha commentato. In quell’occasione Cannizzaro ha dimostrato di avere consensi, e seppe riorganizzare il partito di Reggio Calabria in una fase difficile». Rispetto alla possibilità di nuove spaccature dovute alla recente nomina di Mangialavori l’assessore ha toni rassicuranti: «Sono convinto che Cannizzaro non andrà via, è sempre stato una colonna del partito, e penso che continuerà a dare il suo contributo superata questa fase comprensibile di delusione. L’obiettivo è lavorare al servizio dei calabresi – conclude a riguardo – non possiamo lasciare spazio alle divisioni soprattutto in un momento in cui ci si presenta davanti la sfida elettorale».


«Rinnovare gli arredi è routine, ma io non ho mai fatto richiesta»


L’intervista a Gianluca Gallo continua su altri temi come il caso dei 31mila euro spesi dall’Ente regionale per il rinnovo degli arredi in Cittadella. «Io non c’entro, non ho mai richiesto nuovi mobili durante nessuno dei miei incarichi, ma non ci sarebbe stato niente di male nel farlo, come è successo per Orsomarso e per il dirigente generale Bevere. Forse dovremmo ricordare ai calabresi e in particolar modo alle tv nazionali che il progetto della Cittadella è nato di fronte alla possibilità di azzerare gli affitti (pagati dalla Regione) per gli uffici pubblici a Catanzaro». Per l’assessore si tratta, dunque, di una normale operazione di gestione, che «sicuramente riguarda tante altre amministrazioni in tutta Italia ma di cui non si sa nulla». Gallo ha poi spiegato l’equivoco in cui è stato coinvolto rispetto a questa faccenda: «La ricostruzione mandata in onda da Giletti ha tagliato alcune parti della conversazione che ho avuto con D’Andrea nel mio ufficio, dove appariva chiaro che io personalmente non avevo richiesto nessun mobile per la sede di Cosenza, e che l’acquisto di due sedie e di una poltrona era avvenuto in seguito a un’ispezione e non su mia richiesta. Mobili che ho poi rifiutato di ricevere. Queste importanti omissioni mi hanno fatto passare per l’assessore che, una volta scoperto con le mani nella marmellata, ha rifiutato gli arredi che aveva richiesto poco prima». L’assessore Gallo ha finito di commentare la vicenda evidenziando come le spese per il rinnovamento degli edifici sono scelte di routine, che solo in una regione come la Calabria diventano notizia. Un modo della stampa di inquadrare, secondo l’assessore, la nostra regione in una visuale opaca che oscilla dalla mala politica agli sprechi, senza mai mettere a fuoco dei distinguo, e pesare i fatti per quello che sono. «Vicende prese di mira dalla stampa dopo che l’anno scorso – ha affermato Gallo – eravamo stati al centro dell’attenzione mediatica nazionale con la figura di Jole Santelli, una politica con profilo autorevole, che aveva forti relazioni con Roma e che puntava al protagonismo della Calabria. Ora invece viviamo un protagonismo negativo».

«Governiamo la Regione ma non la sanità»


Il sistema delle vaccinazioni in Calabria è drammaticamente fermo al palo. Al momento 26mila sono gli 80enni vaccinati e ne mancano ancora altri 100mila. Allo stesso tempo nonostante si cerchi di fare dei passi in avanti nell’organizzazione non è chiaro come i medici di famiglia e le farmacie possano dare il loro apporto nella campagna vaccinale. Questo il quadro poco rassicurante presentato a Gallo durante l’intervista. L’assessore ha risposto non nascondendo l’apprensione che lo accomuna ai colleghi: «C’è preoccupazione tra i consiglieri di maggioranza per la campagna vaccinale, che è d’importanza vitale per i calabresi, ma di cui ci siamo occupati poco proprio perché la sanità commissariata».

«Longo abbandonato dallo Stato»

L’assessore azzurro ha sottolineato come la giunta abbia costruito un buon rapporto con Longo, facendo l’esempio della nomina dei commissari delle Asp, come una scelta individuale del commissario ad acta che la giunta ha approvato per evitare contrasti e mantenere una linea politica di stabilità. «C’è una buona interlocuzione con Longo – ha detto Gallo – però quando andiamo a fargli visita lo troviamo sempre da solo, è un servitore dello Stato abbandonato dallo Stato. Questo ci preoccupa – non si trattiene Gianluca Gallo e dichiara – a brevissimo dovrà essere nominato il subcommisario, non posso rivelare il nome ma molto probabilmente sarà calabrese». Inoltre commenta l’ultimo intervento di Spirlì con l’Unità di crisi e con la Protezione civile come un buon passo in avanti: «La Calabria è risalita al terz’ultimo posto con 7mila vaccinazioni al giorno, è questa la linea da seguire». «Siamo al governo della Regione ma non al governo della sanità – ha continuato – noi abbiamo impugnato il Decreto Calabria 2 perché lo reputavamo ingiusto. Provvedimento figlio del precedente commissariamento fallimentare a firma del Pd e dei Cinque stelle. Era già chiaro – ha concluso – che i primi 18 mesi della gestione commissariale di Cotticelli erano stati disastrosi e per rimediare il Governo ha ben pensato di catapultare qui Longo, uomo e prefetto di spessore che non si era mai occupato di sanità, lasciandolo poi da solo. Non è stata una scelta al servizio dei calabresi».

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