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«Il Comune di Cosenza parte civile nel processo legato all’inchiesta sull’Asp»

E’ quanto deciso dalla Commissione consiliare sanità, presieduta da Maria Teresa De Marco. «Occorre avere un sussulto e risvegliare le coscienze»

Pubblicato il: 12/03/2021 – 15:53
«Il Comune di Cosenza parte civile nel processo legato all’inchiesta sull’Asp»

COSENZA La Commissione consiliare sanità, presieduta dalla consigliera comunale Maria Teresa De Marco, esaminata ed approfondita la grave situazione emergenziale legata alla nuova recrudescenza della pandemia da Covid-19, denuncia con forza una serie di inadempienze e criticità con riferimento soprattutto alle procedure seguite dall’Asp per garantire la somministrazione dei vaccini alla popolazione, attesa la situazione di disorganizzazione, di caos generalizzato e di violazione, in diversi casi, del diritto dei cittadini a ricevere un trattamento uguale per tutti. Nello stigmatizzare quanto sta accadendo nella città di Cosenza ed essendo precipuo dovere delle istituzioni intervenire a sostegno e a tutela dell’insopprimibile diritto dei cittadini alla salute, la Commissione sanità ha deciso, sui temi dibattuti, di assumere una posizione forte. «Non è più possibile restare in attesa e tollerare situazioni al limite della sopportabilità, quando gli eventi precipitano, senza che vengano individuate soluzioni apprezzabili, e quando in gioco c’è la salute dei cosentini e di tutti i calabresi. Anche quanto accaduto a seguito del ritiro improvviso di alcuni lotti di vaccino Astrazeneca, con 173 cosentini, insegnanti ed altro personale di un istituto scolastico della città, che si erano sottoposti alla somministrazione nella struttura dell’ospedale militare da campo dell’Esercito, merita un approfondimento e, se del caso, un’attenta indagine conoscitiva, atteso che le stesse persone sono state opportunamente poste in stato di osservazione per scongiurare ogni rischio per la loro salute. Ci troviamo di fronte all’urgenza di procedere nel più breve tempo possibile ad una vaccinazione di massa e questo obiettivo è, però, messo in seria discussione da una ormai cronica incertezza circa la disponibilità di dosi sufficienti per tutti, in considerazione del fatto che allo stato, pur ricevendo, dalle autorità centrali, assicurazioni sull’arrivo in Calabria di dosi di vaccino tali da soddisfare il fabbisogno della popolazione, all’atto pratico queste dosi sembra non siano completamente disponibili».

Le inchieste giudiziarie

C’è, poi, una questione etica sulla quale la commissione sanità è e sarà assolutamente intransigente. «Le recenti inchieste, di febbraio e dell’altro ieri, della Procura della Repubblica sulla sanità a Cosenza, ferma restando la posizione assolutamente garantista della commissione consiliare, non può lasciarci indifferenti ed inoperosi. Quali che siano gli esiti, nell’eventualità di un seguito processuale, la commissione sanità anticipa che il Comune dovrà costituirsi parte civile chiedendo, altresì, per equivalente, il sequestro delle somme agli indagati che dovessero risultare colpevoli di reato. Il Tribunale della libertà ha revocato le misure nei confronti degli ex direttori generali, ma ha confermato la gravità indiziaria, in ordine all’inchiesta avviata dalla Procura. Occorre avere un sussulto e risvegliare le coscienze, altrimenti non si potrà uscire da una situazione così drammatica. La costituzione di parte civile del Comune nel processo che scaturirà nella vicenda dell’Asp deve rappresentare l’approdo coerente del lavoro svolto dalla commissione sanità in questi anni e la sua naturale evoluzione che ha sempre messo a nudo le disfunzioni verificatesi nell’erogazione dei servizi territoriali e delle prestazioni sanitarie. Parimenti, il Comune dovrà costituirsi parte civile qualora vengano accertati abusi rispetto alla titolarità del diritto di sottoporsi alla vaccinazione. Anche in questo caso, qualora questi abusi arrivino a diventare processi penali, anticipiamo l’intenzione del Comune di costituirsi parte civile».

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