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«La sospensione del lotto è una precauzione. AstraZeneca somministrato a milioni di britannici senza conseguenze»

La preoccupazione degli insegnanti che hanno ricevuto il vaccino a Cosenza. Il quadro della situazione secondo Carmelo Nobile, medico del Policlinico

Pubblicato il: 12/03/2021 – 9:36
«La sospensione del lotto è una precauzione. AstraZeneca somministrato a milioni di britannici senza conseguenze»

CATANZARO La sospensione del lotto Abv2856 di AstraZeneca da parte dell’Aifa è avvenuta quando in diverse città della regione erano già state somministrate delle dosi del comparto “incriminato”. Forze dell’ordine e insegnanti le categorie che hanno ricevuto il siero di Oxford dal lotto su cui attualmente è in corso un’indagine della Procura di Siracusa. A parlarne negli studi di Buongiorno Regione Carmelo Nobile, professore ordinario di igiene generale e medico del Policlinico di Catanzaro insieme a Damiano De Paola dirigente scolastico dell’Istituto Da Vinci Nitti di Cosenza.

La sospensione del lotto è solo precauzionale

«La decisione dell’Aifa condivisa dall’Ema di sospendere un lotto di AstraZeneca è da considerarsi una scelta precauzionale. Le morti sospette e i casi di trombosi che sono stati registrati non sono eventi comuni e al momento non ci sono evidenze di correlazione tra questi casi e la somministrazione del vaccino».
Un invito alla calma e alla fiducia verso i medici e verso la scienza quello del professore, che ricorda come il siero inglese sia stato inoculato a milioni di britannici finora, senza riscontrare nessun problema clinico. «Inoltre – ha aggiunto – molti studi stanno dimostrando che l’efficacia di AstraZeneca è superiore a quella dichiarata all’inizio e questo è un altro dato incoraggiante». Meno pacate le parole di De Paola: «Ho ricevuto il vaccino dal lotto poi ritirato su scala internazionale, sto bene, ho solo qualche dolore, ma devo ammettere che non ho dormito sonni tranquilli. Ci siamo vaccinati in 173 nella mia scuola e ieri pomeriggio dopo la diffusione della notizia non abbiamo ricevuto alcuna chiamata. Non mi risulta che sia siano stati attivati dei monitoraggi». Non nasconde la preoccupazione il preside cosentino e pone l’attenzione sul silenzio e sulla scarsa organizzazione dell’Asp nella gestione di questa singolare situazione, che a suo avviso necessiterebbe un po’ più di polso e aggiunge: «Non vogliamo perdere la fiducia, ma sarebbe opportuno un incoraggiamento per il personale scolastico che sta facendo la sua parte, i docenti sono sempre in prima linea e meriterebbero un trattamento migliore».

Cosa fare in caso di sintomi sospetti

«Avvertire dolori articolari e sintomi influenzali dopo aver ricevuto la dose del siero è da considerarsi assolutamente nella norma – ha affermato Nobile. Solo in caso di sintomi ulteriori, che non sono riconoscibili come sentori dell’influenza bisogna contattare il centro vaccinale o il proprio medico di base che è in condizione di valutare lo stato del paziente e procedere con gli accertamenti del caso». Il medico del Policlinico ha condiviso la sua esperienza al centro vaccinale evidenziando come tra le numerose inoculazioni fatte con AstraZeneca, ad esempio a tutti gli operatori della Questura di Catanzaro, non ci siano stati casi di effetti collaterali, a parte un paziente che ha sviluppato una reazione allergica che è stata tempestivamente trattata con gli antistaminici. «Ora è normale che ci sia un po’ di allarmismo – ha dichiarato Nobile – ma attualmente gli unici e rari casi che con evidenza sono legati al vaccino sono quelli dovuti all’allergia e si sono verificati, appunto, molto di rado. Le reazioni allergiche come sappiamo sono controllabili e possono avvenire con qualsiasi farmaco, anche coi più comuni».

I casi di trombosi

«I casi di trombosi che potrebbero essere collegati al siero di Oxford in percentuale sarebbero 2 ogni 100mila vaccinati, ha affermato Nobile riportando un altro dato – nella popolazione si verificano normalmente 3 casi di trombosi ogni 100mila persone». Dunque l’incidenza dovuta al vaccino sarebbe di gran lunga minore rispetto a quella che si ha normalmente nella comunità secondo il professore. L’intervista si è conclusa con un invito alla vaccinazione da parte del medico: «Io stamattina continuerò a vaccinare e useremo AstraZeneca perché non ci sono stati problemi con gli altri lotti, e poi ci tengo a ricordare che prima delle somministrazioni ispezioniamo meticolosamente ogni fiala per verificare che il liquido sia intatto». Infine viene ricordato come lo stesso magistrato che ha aperto l’inchiesta sul lotto sospetto di AstraZeneca subito dopo abbia scelto comunque di vaccinarsi, dando esempio di massima fiducia verso la campagna vaccinale.


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