CATANZARO Oltre 186 milioni: è questo il tetto massimo di spesa per l’acquisto di prestazioni di assistenza territoriale sociosanitaria e sanitaria da privato accreditato. Lo prevede il decreto numero 41 con il quale il commissario ad acta della sanità calabrese, Guido Longo, ha definito i “livelli massimi di finanziamento alle Aziende sanitarie provinciali per l’acquisto di prestazioni di assistenza riabilitativa psichiatrica, di assistenza sanitaria e socio-sanitaria e di assistenza extra – ospedaliera estensiva, ambulatoriale e domiciliare con oneri a carico del Ssr-Anno 2021 erogate dalla rete di assistenza territoriale privata accreditata”. In particolare, il decreto commissariale destina all’Asp di Catanzaro 38,4 milioni, all’Asp Cosenza 75 milioni, all’Asp di Crotone 32,675 milioni, all’Asp di Reggio Calabria 36,487 milioni e all’Asp di Vibo Valentia 4,2 milioni, per complessivi 186,785 milioni, l’ammontare stabilito dal Programma operativo 2019-2021. L’obiettivo del finanziamento – si legge nel decreto di Longo – è quello di «pervenire progressivamente allo sviluppo della rete assistenziale territoriale superando gli squilibri dell’attuale offerta assistenziale territoriale e assicurare ai cittadini in maniera omogenea su tutto il territorio regionale i livelli essenziali di assistenza previsti nella rete assistenziale territoriale”. Il decreto inoltre fissa la data del 22 marzo «quale termine ultimo per la sottoscrizione dei contratti che regolamentano i rapporti giuridici ed economici tra Asp e struttura erogatrice per l’anno 2021», specificando che per i privati accreditati che non sottoscrivono il contratto dal 23 marzo «cesserà la remunerazione delle prestazioni di assistenza riabilitativa psichiatrica, di assistenza sanitaria e socio- sanitaria e di assistenza riabilitativa estensiva extra – ospedaliera, ambulatoriale e domiciliare e si applicherà la sospensione del rapporto di accreditamento, fino alla rimozione della condizione sospensiva». Il decreto infine fa obbligo alle Asp «di monitorare l’andamento delle prestazioni erogate dalle strutture accreditate e contrattualizzate sia al fine di segnalare eventuali scostamenti rispetto alla programmazione della rete territoriale e sia eventuali discrasie rispetto ai bisogni assistenziali della popolazione di riferimento proponendo eventualmente opportuni correttivi ai limiti massimi di finanziamento assegnati», e agli erogatori «di inviare i flussi informativi relativi alle prestazioni rese dalle strutture territoriali private accreditate, secondo le modalità e le tempistiche previste dalla normativa nazionale e regionale vigente in materia».
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