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Campagna vaccinale, Figliuolo: «La Calabria mi preoccupa»

Il neocommissario ha inviato un «team di pianificatori». Su AstraZeneca: «C’è lo 0,002% di possibilità di casi gravi. C’è stata cattiva pubblicità»

Pubblicato il: 13/03/2021 – 12:13
Campagna vaccinale, Figliuolo: «La Calabria mi preoccupa»

ROMA «Alcune regioni mi preoccupano e la Calabria è tra queste». Il generale Francesco Paolo Figliuolo, nuovo commissario straordinario all’emergenza Covid in quanto successore di Domenico Arcuri, in un’intervista al Corriere della Sera fa il punto sulla campagna vaccinale manifestando perplessità sul piano regionale.
«Normalmente io faccio le battaglie per vincerle, mica per perderle…», dice l’ufficiale di origini lucane.
Il suo primo ordine ha riguardato proprio la Calabria con l’invio di un team di «pianificatori» della Difesa e della Protezione civile per affiancare la Regione nella campagna vaccinale. Sintomo della «preoccuazione» nei confronti della regione maglia nera nella somministrazione dei vaccini.
Con riguardo alla campagna nazionale, il generale si dice fiducioso, riconoscendo che «il Lazio sta camminando bene». Decisivo, a suo dire, sarà il siero prodotto da Johnson&Johnson: «I problemi li risolveremo quando arriverà. Ci consegneranno 25 milioni di dosi e, poiché se ne fa una soltanto, è come se ne arrivassero 50 milioni».
In questo senso Figliuolo si prodiga in un’ottimistica previsione in base alla quale tutti potrebbero essere vaccinati «almeno entro l’estate. Se poi ce la facciamo prima siamo più bravi. Ecco, noi ci attrezziamo a essere più bravi».
L’ultimo spunto riguarda il dibattito sul lotto sospetto AstraZeneca. Il neocommissario seda i timori:  «AstraZeneca ha lo 0,002 per cento di casi assoggettabili a casi gravi», il problema, piuttosto, «è che è stato pubblicizzato male, comunicato male e quindi percepito male dai cittadini, anche per l’eccesso di cautela dell’Europa». Si tratta di un farmaco che dà «una carica importante di anticorpi» sin da subito e quindi nei giovani provoca risposte forti, per questo funziona meglio sulle persone adulte: «Più la classe di età è avanzata e meglio va».

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