«Il tempo di pandemia ci regala oggi due pubbliche dichiarazioni: due perle. La prima di un assessore, da qualche tempo parlante, che si vanta dell’attuale illuminata politica dei lavori pubblici a confronto della “mala gestione” del settore in tempi passati: una affermazione incauta, inconsapevolmente autocritica, dal momento che “il nostro“ negli ultimi 15 anni è stato in maggioranza per 13 ed, addirittura, in Giunta per 10 anni. A tempo debito, parleremo anche della politica dei lavori pubblici dell’attuale amministrazione». Si legge in una nota della Federazione Riformista di Rende. «La seconda di un consigliere comunale che nell’emiciclo siede tra i banchi dell’opposizione, ma che si muove, agisce, dichiara sempre in sostanziale sostegno alla maggioranza, anche quando pensa di criticare. Affermare che il quartiere di Viale dei Giardini è abbandonato da più di “trent’anni” è un’autentica menzogna che mortifica la storia». «Il quartiere è stato concepito nei primi anni ‘90 – continua la nota – e in pochi anni, si è assistito, innanzitutto, all’esproprio di decine di ettari, assegnati in diritto di superficie a cooperative edilizie, con ciò consentendo a centinaia di famiglie di avere la prima casa. Contemporaneamente, venivano realizzati l’anello stradale, la piazza, il centro sociale, il campo di calcetto e l’edificio adibito prima a centro commerciale, e, successivamente, a chiesa e casa delle associazioni. Negli anni successivi si tentò di collegare il quartiere attraverso una comoda strada al centro urbano, strada già progettata e finanziata (a proposito che fine hanno fatto quei fondi?). Il progetto è stato bocciato dall’Autorità di bacino poiché costeggiava il torrente Surdo; è stato ritenuto, invero, sussistente un pericolo di esondazione, pur essendo la strada ipotizzata ad una certa distanza. Pericolo di esondazione non riscontrato dalla medesima Autorità che ha consentito la realizzazione del supermercato “Lidl”, costruito, addirittura, a picco sull’alveo dello stesso torrente Surdo che, oltretutto, in area contigua al sito dell’esercizio commerciale forma una curva di 90 gradi, ove il corso d’acqua pericolosamente sbatte». «Pertanto – conclude la nota – sarebbe il caso di riprendere il progetto della strada, che giace nei cassetti del Comune, strada che collegherebbe agevolmente il quartiere con Commenda nei pressi del Ponte “Giacomantonio”».
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