ROMA Una intera puntata di “Presadiretta” dedicata all’inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri, “Rinascita-Scott”, e allo storico maxi processo contro la ‘ndrangheta, in corso nell’aula bunker di Lamezia Terme. «Le 13mila pagine di cui è composta – spiega il giornalista e conduttore del programma tv di Rai3, Riccardo Iacona – ci fanno toccare con mano come vive, di cosa si nutre e come riesce ad arrivare dappertutto la ‘ndrangheta, la facilità con cui riesce ad allearsi con la società, l’economia e la politica».
Sul “Domani” è lo stesso Iacona a spiegare di cosa si occuperà nel dettagli la puntata di “Presadiretta” di domani sera, ricostruendo i dettagli dell’inchiesta Rinascita. «C’è la cosca guidata dal boss Luigi Mancuso e le decine di clan a lui collegati, che comandavano su Vibo Valentia e tutta la provincia. Con uno sforzo enorme, centinaia di carabinieri dei Ros di Roma, Catanzaro e del Nucleo investigativo di Vibo Valentia, per quattro anni hanno pedinato, monitorato e intercettato decine di ‘ndranghetisti e ci hanno riconsegnato la vita dell’organizzazione e i loro affari con la forza di un film». «Scene da film, appunto, – scrive Iacona – se non fosse che è proprio grazie a questa fitta rete di relazioni che il clan Mancuso è riuscito negli anni a infiltrare l’economia di una intera provincia e ad acquisire una disponibilità economica che, secondo i collaboratori di giustizia, sarebbe illimitata. Stupisce la facilità con cui personaggi con una storia professionale importante intrattengano rapporti amicali e intensi con il boss Luigi Mancuso. È il caso dell’avvocato Giancarlo Pittelli, rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa, principe del Foro di Catanzaro, ex senatore nelle file di Forza Italia che si presta in mille modi ad aiutare la famiglia Mancuso».
E poi le domande tutt’ora in sospeso: «Come hanno fatto i Mancuso a conoscere il giorno e l’ora in cui sarebbero scattati gli arresti? Che ruolo ha la massoneria deviata come moltiplicatore del potere criminale? Quanto riesce a infiltrarsi nei palazzi di giustizia per depotenziare il lavoro dei magistrati e “aggiustare” i processi?». «Nella massoneria deviata c’è il potere, ci sono i burattinai – mi dice Gratteri – investigare questo mondo è pericoloso, perché mettiamo a repentaglio la nostra carriera, la nostra vita. E noi sappiamo perfettamente che non dimenticheranno e che non perdoneranno l’aver osato o l’osare avvicinarsi a questo mondo. Noi non sappiamo se ci riusciamo. Però ci proviamo».
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