CETRARO Il sindaco di Cetraro Ermanno Cennamo ha convocato per oggi pomeriggio, alle 17, una seduta aperta del Consiglio comunale dopo il grave atto intimidatorio di sabato scorso, ai danni del maresciallo Orlando D’Ambrosio, comandante della stazione dei carabinieri del centro del Tirreno cosentino.
L’auto del militare, parcheggiata vicino alla caserma, è stata raggiunta da diversi colpi di arma da fuoco esplosi la sera di sabato 13 marzo da persone ancora non identificate.
Sul fronte delle indagini i carabinieri, secondo quanto si apprende, stanno svolgendo una serie di accertamenti sui quali viene mantenuto il massimo riserbo. Alla seduta del Consiglio comunale, con le dovute prudenze per il periodo di pandemia, sarà presente l’associazione Libera, il senatore e presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra e numerosi consiglieri regionali, oltre ai sindaci del territorio.
«Siamo qui, le istituzioni unite, per spiegare che l’attacco ai nostri carabinieri è un attacco allo Stato democratico e alla Calabria che si vuole ribellare dalla ‘ndrangheta e da ogni sopruso. Nessuno si senta solo». È quanto ha dichiarato l’assessore all’Ambiente della Giunta regionale, Sergio De Caprio, in visita oggi alla stazione dei carabinieri di Cetraro, dopo l’intimidazione subita dal maresciallo Orlando D’Ambrosio. De Caprio è stato accompagnato dal presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, Antonio De Caprio, dal sindaco di Cetraro, Ermanno Cennamo, e dal segretario nazionale del Nuovo sindacato carabinieri, Franco Rosso. «Gli autori di questo gesto – ha detto l’assessore – sono ignoranti con gravi ritardi mentali che vivono in un mondo che non c’è più e che devono essere messi nell’unico posto che compete loro, ovvero le galere. Devono sparire dalla nostra civiltà e deve essere tolto loro il saluto. Fanno un danno gravissimo ai nostri ragazzi, alla nostra economia. Invito la popolazione a denunciare in qualunque forma». «Ringraziamo i carabinieri e le loro famiglie per quello che fanno. Li incoraggiamo – ha aggiunto De Caprio – ad andare avanti senza esitazione, perché queste minacce significano una cosa sola: che i carabinieri sono dalla parte giusta e il popolo della Calabria è con loro». «Oltre a questa solidarietà e comunanza di intenti, vogliamo – ha sottolineato l’assessore – che le stazioni dell’Arma vengano rinforzate e che ci siano interventi strutturali e di sostegno ai nostri militari, tramite uomini e mezzi adeguati. La Regione è a disposizione com’è giusto che sia, ma vogliamo anche sapere come questo Governo intende liberare la Calabria dalla ‘ndrangheta. E vogliamo partecipare a questa lotta di liberazione». «Serve – ha concluso De Caprio – un tavolo aperto, immediato, con i ministri dell’Interno e della Difesa per sapere qual è la progettualità in campo e quali risorse vengono messe sul terreno per la lotta alla ‘ndrangheta, che è il primo obiettivo della giunta Jole Santelli e delle nostre comunità. Il tempo della convivenza con la criminalità è finito».
«La Regione Calabria, al fianco della città di Cetraro nella lotta, senza quartiere, alla criminalità organizzata. Non arretriamo di un millimetro. Qualunque tipo di devianza sociale va estirpato». È quanto ha affermato il presidente della commissione regionale anti ‘Ndrangheta, Antonio De Caprio, presente questa mattina nel centro tirrenico insieme all’assessore regionale all’ambiente, Sergio De Caprio, a pochi giorni dal vile atto intimidatorio perpetrato ai danni del comandante della stazione carabinieri, D’Ambrosio. «La nostra presenza a Cetraro questa mattina – ha commentato Antonio De Caprio – non è stata una mera passerella. Abbiamo ringraziato i carabinieri e le loro famiglie per quello che fanno. Il senso della visita mia e dell’assessore De Caprio ha rappresentato un segnale forte di presenza costante sul territorio e vicinanza verso tutti i cittadini, le forze dell’ordine e le istituzioni che abbiamo il dovere di tutelare. Bisogna andare avanti senza esitazione. Quello che è accaduto sabato sera, alle 19:30, in centro e con i negozi aperti è gravissimo. Poteva essere una strage. Colpendo l’Arma dei carabinieri si è voluto sfidare lo Stato. Bene. Accetto la sfida. Nessuno deve toccare i carabinieri, baluardo di democrazia e legalità. Chi si permette, anche solo a parole, ad infangare la Benemerita compie vilipendio verso tutti noi. So di utilizzare parole molto dure – ha proseguito il consigliere regionale azzurro – ma non possiamo permetterci che vigliacchi mandino in fumo decenni di lotte contro la ‘Ndrangheta e le sue ramificazioni. Adesso ci vogliono i fatti. Sono pronto a scendere in campo e combattere perché questo è un conflitto che dobbiamo vincere. Vogliamo partecipare a questa lotta contro la ‘Ndrangheta. Basta soprusi. Basta denigrazioni. La Calabria, l’Alto Tirreno cosentino, Cetraro sono un’altra cosa – ha incalzato il presidente della commissione regionale antimafia -. Alziamo la testa. Camminiamo, orgogliosi di essere calabresi nell’anima. Uomini e donne laboriosi, onesti, liberi da ogni condizionamento mafioso. Ha ragione l’assessore, Sergio De Caprio quando dice che l’attacco ai nostri carabinieri è un attacco allo Stato democratico, alla Calabria che si vuole ribellare alla ‘Ndrangheta. I carabinieri sono dalla parte giusta e i calabresi sono con loro. Tutti!».
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