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LOTTA AL CRIMINE

“Kossa”, attesa la pronuncia del Riesame per i fratelli Forastefano

L’operazione ha disarticolato i vertici del clan alleato con la cosca Abruzzese. Il 18 marzo, la decisione sulle due posizioni

Pubblicato il: 15/03/2021 – 11:27
“Kossa”, attesa la pronuncia del Riesame per i fratelli Forastefano

CASSANO ALLO IONIO Sono durate tre anni le indagini – partite nel 2016 e concluse nel 2019 – condotte dalla squadra mobile di Cosenza, guidata dal vicequestore Fabio Catalano e dal Servizio centrale operativo della polizia, e dirette dal procuratore capo della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Capomolla e dal pm antimafia Alessandro Riello che hanno coinvolto 17 persone ritenute appartenenti o contigue alla famiglia Forastefano. L’operazione nome in codice “Kossa” ha permesso di disarticolare i vertici del clan alleato con la cosca Abruzzese. Davanti al gip del Tribunale di Catanzaro, Paola Ciriaco – nelle scorse settimane – si sono tenuti gli interrogatori nei confronti dei soggetti destinatari di misura cautelare in carcere. Il principale imputato, Pasquale Forastefano (difeso dall’avvocato Cesare Badolato) ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere mentre suo fratello Alessandro Forastefano, come sostenuto al Corriere della Calabria dall’avvocato Badolato: «ha chiarito le contestazioni mosse nei suoi confronti e controbattuto dichiarandosi estraneo ai reati avanzati dalla Procura nei suoi confronti».

L’attesa per la pronuncia del Riesame

Alessandro Forastefano ora attende la pronuncia del Riesame (la decisione è prevista il 18 marzo) per quanto riguarda la misura cautelare, mentre insieme a suo fratello Pasquale resta in attesa di conoscere la pronuncia dei giudici sul sequestro dei beni disposto nei loro confronti. In particolare, chi indaga aveva disposto il sequestro dell’impresa individuale di Autotrasporti di Alessandro Forastefano «la cui sede è utilizzata come quartier generale dell’associazione, in cui si svolgono importanti incontri con i sodali». Per suo fratello Pasquale, invece, era stato richiesto il sequestro di un terreno ubicato a Cassano allo Ionio, sul quale insiste un fabbricato abusivo fuori terra di 400 mq. e un’autovettura.

Le posizioni degli altri indagati

Il Tribunale del Riesame, lo scorso nove marzo, ha annullato la misura degli arresti domiciliari disposta nei confronti del commercialista Vincenzo Pesce, coinvolto nell’operazione “Kossa”. Nei confronti di Pesce – difeso dagli avvocati Enzo Belvedere e Araldo Parrotta – era stata avanzato l’accusa di trasferimento fraudolento di beni con l’aggravante mafiosa e concorso esterno in associazione mafiosa. Il Tribunale della libertà di Catanzaro, l’11 marzo, ha disposto l’annullamento dell’ordinanza emessa nei confronti di Andrea Elia, cognato di Pasquale Forastefano e indagato perché ritenuto dagli inquirenti uno dei prestanome della cosca. Elia era originariamente accusato di intestazione fraudolenta di beni in concorso con il cognato e per il quale era stati imposti gli arresti domiciliari.

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