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«La sanità calabrese è una barca piena di buchi in un mare tempestoso»

Allarmata analisi di Cgil, Cisl e Uil sulla situazione del settore: invocato un confronto più stringente con il commissario

Pubblicato il: 17/03/2021 – 20:03
«La sanità calabrese è una barca piena di buchi in un mare tempestoso»

CATANZARO «La sanità calabrese è una barca piena di buchi in un mare tempestoso». Lo scrivono i segretari generali di Fp Cgil, Antonella Baldari, Cisl Fp Luciana Giordano, Uil Fpl, Elio Bartoletti, e Uil Pa Loredana Laria. «Apprendiamo – scrivono Baldari, Giordano, Bertoletti e Laria -che il direttore del Dipartimento alla Salute, Francesco Bevere, ha fatto domanda di ferie e rassegnato le proprie dimissioni a far data 1 aprile 2021. La prima riflessione: la sua presenza in Calabria non ha impresso alcuna significativa traccia di cambiamento o di svolta nella gestione del sistema che avrebbe dovuto rivoluzionare e non sono sufficienti, almeno per noi, le motivazioni di frattura con la politica che invece avrebbe dovuto supportarlo, attesa la sua tardiva e debole denuncia di mancata sinergia con la guida politica e la sua scarsa volontà di condivisione e confronto sulle azioni necessarie per imprimere un cambiamento al Dipartimento di cui era alla guida. Ben altro ci saremmo aspettati, pronti a supportare le sue eventuali proposte anche con azioni forti», Secondo i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa «la politica nazionale continua a deluderci! Ormai, non abbiamo speranze, dopo il Generale della Finanza, il Generale dei Carabinieri, ora assistiamo alle performance del Super Prefetto, che si accomuna ai suoi predecessori nella solitudine in cui viene lasciato dal Governo che, associata alla mancata competenza specifica in materie sanitarie, in assenza di supporto non riuscirà a risolvere i problemi di una popolazione, che chiede solo di poter affrontare la crisi pandemica, con la serenità e la consapevolezza che in tempi brevi si possa tornare a vivere in modo normale. Coloro che sono stati nominati per determinare il cambiamento e risanare il sistema, pur riconoscendo loro un forte principio di onestà, si sono rivelati finora una soluzione inadeguata a impostare e praticare azioni di svolta fondate sulla sinergia di tutte le forze, a partire dal sindacato che ha messo tanto impegno nello spronare, proporre idee innovative. Il commissario nazionale per l’emergenza in una intervista ha dichiarato di essere preoccupato per la Calabria e, coerentemente, ha inviato gli ispettori della Protezione Civile, ai quali dovremmo affidarci conservando però il nostro pessimismo e concordando con la battuta di un medico di base “le bocche da fuoco non mancano! Mancano le munizioni!“. La Calabria deve ripartire! Ma non con le frasi ad effetto, serve altro! Servono i vaccini, servono infermieri ed Oss nei reparti, servono i medici. Serve principalmente il confronto con chi da sempre sta in trincea per difendere quel poco di buona sanità che ancora esiste in questa terra e noi siamo ancora in attesa di poterci confrontare con il commissario su assunzioni, piano pandemico, linee guida relative agli atti aziendali, piano vaccinazioni, riorganizzazione territoriale e ospedaliera, posti letto, sanità privata e accreditamenti e tanto altro. Così come – concludono Baldari, Giordano, Bartoletti e Laria – invitiamo il commissario Longo, che ha firmato il Dca 34 per la ripartizione delle risorse Covid al personale sanitario, a controllare che queste siano arrivate alle aziende e vengano distribuite secondo i criteri concordati, sottolineando che nelle altre regioni tale partita è stata conclusa molti mesi orsono!. Secondo Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa «le ultime risultanze del tavolo Adduce segnalano ulteriore peggioramento dei conti e dei Lea, tutti ormai siamo consapevoli delle conseguenze, adesso è il momento di agire in modo veloce e con determinazione, non servono più le parole, occorrono i fatti, lo diciamo al Commissario Longo, lo diciamo al governo»

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