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«Calabria, un’altra occasione persa»

La Calabria – che un ingiusto e amaro destino ha privato della sua guida eletta dal popolo – paga oggi un prezzo altissimo sull’altare della vanità, della cupidigia, dell’improvvisazione e dell’in…

Pubblicato il: 18/03/2021 – 19:32
di Domenico Tallini
«Calabria, un’altra occasione persa»

La Calabria – che un ingiusto e amaro destino ha privato della sua guida eletta dal popolo – paga oggi un prezzo altissimo sull’altare della vanità, della cupidigia, dell’improvvisazione e dell’inadeguatezza.
Il prezzo che stanno pagando i calabresi si chiama “ordinaria amministrazione”, una condizione che si protrarrà per altri otto mesi, condannando la Calabria all’immobilismo decisionale nel momento cruciale della lotta alla pandemia e dei programmi per la ripartenza economica.
Siamo davanti ad una sorta di tragedia istituzionale che non è, come si vorrebbe fare credere, solo frutto della sfortuna, della ripresa dei contagi, dell’arrivo delle varianti.
La “variante” più pericolosa per la Calabria, più pericolosa di quella “inglese” e quella “brasiliana”, oggi si chiama “variante Spirlì”, il presidente facente funzioni non eletto e nominato, che ha di fatto tramato con il Governo nazionale per fare saltare le elezioni del 14 febbraio e prolungare un interim che soddisfa probabilmente la vanità, ma che aggrava ogni giorno i problemi di una Calabria stremata e confusa.
C’erano tutte le condizioni di sicurezza per votare il 14 febbraio, con un indice RT che per tutto il mese antecedente quella data si attestava attorno allo 0,88. Voglio solo ricordare che quasi contestualmente si votava in diverse località dell’Europa e del mondo, America in primis, dove il tasso di contagiosità era molto più elevato e le elezioni interessavano centinaia di milioni di persone.
C’era la possibilità di ridare un Governo nel pieno delle sue funzioni alla Calabria e invece c’è stato uno “scambio” di cortesie tra il facente funzioni e i ministri Boccia e Speranza.
In cambio di una totale accondiscendenza alle decisioni del Governo, anche quelle più sbagliate e impopolari, Palazzo Chigi ha concesso l’allungamento della “luna di miele” a chi si è trovato nella posizione di vertice solo per la tragica fine della Governatrice che aveva dato una speranza alla Calabria.
Uno scambio di cortesie con il centrosinistra e il Movimento Cinquestelle che è continuato e continua tutt’ora, a cominciare dalla condivisione della nomina di un Commissario della Sanità che, pur essendo un ottimo poliziotto, non ha certamente alcuna esperienza di logistica e organizzazione sanitaria. Con i risultati che si stanno vedendo, purtroppo!
Il Commissario Longo, sicuramente persona per bene, è una specie di pesce fuori dall’acqua, preferisce il silenzio, non riceve nemmeno le rappresentanze delle categorie sanitarie, non dà risposte su autorizzazioni e accreditamenti.
Eppure non ci voleva molto a fare dimenticare il folkloristico generale Cotticelli o il mago della sanità di sinistra Zuccatelli. Non parliamo della gestione del piano vaccini che vede la Calabria sistematicamente all’ultimo posto.
E anche in campo sanitario, il presidente facente funzioni ha cercato di ottenere il massimo dallo “scambio” con la parte avversa, concordando con il commissario le nomine dei manager delle Aziende Sanitarie, avendo ben cura che i designati avessero nella tasca la tessera del PD, di Leu o l’adesione al Movimento Cinquestelle.
Ma non è nemmeno questo l’aspetto che più mi interessa e mi preoccupa. Il problema più serio è la gestione allegra – e qualche volta cabarettistica – dell’Amministrazione Regionale, una gestione che sta facendo svanire come neve al sole il buon gradimento che il Governo di centrodestra guidato da Jole Santelli aveva saputo conquistarsi.La bocciatura da parte del TAR dell’ordinanza sulla chiusura delle scuole e’ l’ennesima e clamorosa brutta figura a cui il facebte funzioni sta esponendo il Governo regionale davanti ad un'”opinione pubblica sbigottita da tanta sciattoneria.
Le altalenanti scelte sulla pandemia, gli annunci strampalati e contraddittori sulla riapertura e chiusura delle scuole, il grave ritardo sulle vaccinazioni, stanno dando all’opinione pubblica l’immagine di un centrodestra folkloristico ed incapace di governare.
Tutto ciò mentre il candidato del populismo arancione, a dispetto del fatto di non essere calabrese, cavalca la situazione con un notevole anticipo rispetto agli avversari di centrodestra e centrosinistra, battendo il territorio palmo a palmo.
Un autentico disastro di cui Matteo Salvini dovrebbe essere quanto meno imbarazzato, avendo egli riservato alla Calabria tale umiliazione. Lo dico con rispetto verso una forza politica i cui rappresentanti eletti si sono sempre distinti al massimo per la loro leale collaborazione.
Ma è anche giusto guardare prima in casa nostra,non posso non esprimere pertanto grande preoccupazione anche per l’atteggiamento remissivo e rinunciatario del mio partito, Forza Italia il quale avrebbe potuto e dovuto evitare che tutto ciò accadesse.
Se Forza Italia, invece di cincischiare, avesse indicato già da dicembre il candidato alla presidenza, non ci sarebbe stato il rinvio delle elezioni del 14 febbraio. Se Forza Italia, invece di invocare debolmente il “voto subito”, avesse preteso sia in Calabria che a Roma il rispetto di quella scadenza, oggi il nuovo Presidente, la nuova Giunta e il nuovo Consiglio Regionale sarebbero già al lavoro e nella pienezza delle loro funzioni per dare risposte nel momento più drammatico della pandemia.
Forza Italia non è stata in grado di evitare in questi mesi le continue gaffes, gli errori imperdonabili, la gestione allegra e clientelare, del facente funzione.
Devo anche segnalare, tra i tanti disastri provocati dalla “variante Spirlì”, la riapertura di inutili guerre di campanile tra i territori, con l’improvvida iniziativa dell’assessore Savaglio – in aperto conflitto di interessi – di autorizzare una nuova Facoltà di Medicina – perché di questo, sia pure mascherata, si tratta – all’UNICAL dove ella è docente.
Approfittando evidentemente della mia assenza dal Consiglio e della distrazione di altri Colleghi, l’assessore Savaglio ha assestato un colpo mortale alla Facoltà di Medicina di Catanzaro.
L’assessore Savaglio, che è una valente astrofisica, ritorni sulla Luna e finisca di fare danni alla Calabria, come dimostra anche il suo debole e contradditorio atteggiamento sulla chiusura e riapertura delle scuole.
Un minimo di dignità, di fronte a questo conflitto di interessi, avrebbe portato alle dimissioni qualsiasi assessore.
Al facente funzioni non possiamo certo chiedere interventi e progetti di cui la Calabria avrebbe un grande bisogno.
Non possiamo certo delegare a chi non ha avuto la legittimazione popolare di varare un grande Piano per l’Occupazione Giovanile o di avanzare al Governo proposte avanzate da inserire nel Recovery Fund o, ancora, di pretendere dallo Stato le risorse per le grandi infrastrutture che darebbero lavoro e sviluppo, come il Ponte sullo Stretto, l’Alta Velocità, collegamenti viari come la Strada del Medio Savuto.
Il facente funzioni non può andare oltre l’ordinaria amministrazione, ma soprattutto non ha le capacità e la visione politica per affrontare questa situazione.
Eppure non possiamo fare passare 8 mesi senza fare nulla e consentire ad un presidente sostanzialmente “abusivo” di continuare nella sua gestione allegra e nelle sue stravaganti e improvvisate scelte.
Se, dunque, saremo costretti a questo stillicidio, almeno si cerchi di fare meno danni possibile.
Il centrodestra deve assumersi le sue responsabilità, come coalizione che ha vinto le elezioni e che detiene la maggioranza in Consiglio Regionale.
Tutti – da Forza Italia alla Lega, da Fratelli d’Italia all’Udc e alle liste civiche – devono dare dimostrazione di essere realmente una squadra e non una sommatoria di partiti incapaci di dare risposte.
Si crei, da subito, una cabina di regia del centrodestra che indirizzi con serietà le mosse del facente funzioni, facendo che non disperda quel che resta del buon avvio di Governo della compianta Jole Santelli.

*Consigliere regionale Forza Italia

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