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Di Natale: «All’Annunziata i pazienti Covid dormono in tenda o in troppi in una stanza»

Il segretario della commissione anti ‘ndrangheta: «Se non riaprono i 4 posti in terapia intensiva a Paola farò un’altra protesta»

Pubblicato il: 18/03/2021 – 13:35
Di Natale: «All’Annunziata i pazienti Covid dormono in tenda o in troppi in una stanza»

COSENZA «Mancano i posti letto all’Ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza e i 15 pazienti positivi al Sars-CoV2 vivono una condizione poco dignitosa. Sei hanno trascorso la notte nella tenda e ben undici in uno stanzone. È questo il desolante, allarmante e vilente quadro scaturito da un sistema sanitario-gestionale al collasso, mentre gli ospedali restano chiusi e i reparti allestiti non aprono». È l’ennesima denuncia del segretario-questore dell’assemblea regionale calabrese, Graziano Di Natale, che prosegue: «Nelle ultime ventiquattro ore ho avuto modo di ascoltare il grido disperato di alcuni addetti ai lavori, e di tantissimi cittadini mortificati. Il mio appello, non è stato recepito dalla Giunta Regionale. Da Marzo 2020 sto proponendo soluzioni attuabili e sicure quali la riapertura degli ospedali chiusi per sopperire alla mancanza dei posti letto, e lo sblocco dei concorsi al fine di reperire nuovo personale sanitario». Il vicepresidente della commissione regionale contro la ‘ndrangheta critica la scelta dell’ospedale da campo: «Sebbene sia costato milioni di euro, che potevano essere spesi per riaprire le strutture esistenti, è stato dapprima quasi inutilizzato, poi convertito in sede vaccinale. Perché? Nessuno aveva previsto un possibile aumento dei casi in Calabria con conseguente incremento dei
ricoveri? Questa gestione dell’emergenza, da parte della Regione, è fallimentare e a pagarne le scelte siamo noi». Di Natale interviene sullo caso del reparto della Terapia Intensiva all’ospedale San Francesco di Paola. «Non rinuncio alla mia dignità. Sono fortemente convinto di rappresentare degnamente i calabresi incanalando la loro rabbia. Non voglio avere sulla coscienza il peso del rimorso di non aver fatto tutto il possibile per tentare di salvare vite umane. Se non dovessero aprire i quattro posti di terapia intensiva dell’Ospedale di Paola, entro 48 ore, sono pronto a nuove forme di protesta. Erano state fornite rassicurazioni, messo nero su bianco, ma ogni qualvolta viene garantito dall’Azienda Sanitaria Provinciale il famigerato ‘Start’ qualcosa si inceppa. «La verità è che regna il caos. Sia ben chiaro – conclude Di Natale – che il reparto è costato oltre 400 mila euro di soldi pubblici ed è stata autorizzata l’attivazione. Sono pronto ad andare fino in fondo e non escludo azioni eclatanti oltre a possibili risvolti legali. Dispiace esser da solo in questa battaglia dato che nessun Consigliere regionale pare abbia avere a cuore le sorti della Terapia Intensiva a Paola, ma ho la fortuna di avere il sostegno di migliaia di cittadini e di molti amministratori al di là del colore politico. Andrò avanti. Non rinuncio a lottare per i nostri figli e per i più deboli. Senza paura solo coraggio..

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