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Il dibattimento

Tragedia del Raganello, i legali dei sindaci: «Al banco degli imputati mancano i veri responsabili»

Ultima fase delle udienze preliminari. Discusse le posizioni dei primi cittadini. Il pm ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per i 14 indagati

Pubblicato il: 19/03/2021 – 19:25
di Luca Latella

CASTROVILLARI L’eccezionalità dell’evento atmosferico e le responsabilità degli enti sovracomunali non chiamati in giudizio. Sono stati questi alcuni degli elementi su cui hanno puntato le difese dei sindaci di Civita, Alessandro Tocci, San Lorenzo Bellizzi, Antonio Cersosimo e di Cerchiara di Calabria, Antonio Carlomagno, indagati per la tragedia che si è consumata il 20 agosto 2018 quando la piena gonfiatasi a causa di una bomba d’acqua ha investito e travolto gli escursionisti che in quel momento erano all’interno delle gole del torrente Raganello, causando la morte di dieci persone.
Al tribunale di Castrovillari, questa mattina si è consumata l’ultima fase dell’udienza preliminare utile a discutere la posizione degli indagati restanti. Proprio i legali del sindaco di Civita hanno puntato ad evidenziare quanto fosse stata eccezionale l’evento atmosferico, sottolineando anche come «le responsabilità siano da individuare negli enti sovracomunali», non citati.
Gli avvocati del sindaco di San Lorenzo Bellizzi hanno riferito come non vi sia nesso di casualità fra la condotta del primo cittadino e l’evento che si è verificato a distanza di chilometri dal territorio comunale amministrato, nelle gole basse. Cersosimo non avrebbe attuato nessun comportamento omissivo, secondo la difesa, rispetto all’evento sviluppatosi e formatosi fuori dal territorio di sua competenza.
Simili le tesi della difesa del sindaco Carlomagno. Gli avvocati hanno aggiunto che nel comune di Cerchiara di Calabria, il torrente Raganello non presenta accessi nell’area delle gole e il tratto che ricade nel territorio comunale non è mai stato frequentato dagli escursionisti. Anche in questo caso è stato sostenuto che non vi è alcun collegamento fra l’eventuale omissione ed fatti accaduti il 20 agosto di tre anni fa.
Nelle repliche, il pubblico ministero Giovanni Tedeschi ha reiterato la richiesta di rinvio a giudizio per tutti i quattordici indagati.
Il giudice Biagio Politano ha aggiornato alla prossima seduta, prevista per il 12 aprile quando dovrà decidere per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato e non è da escludere lo stesso giorno possa emettere il dispositivo.  (l.latella@corrierecal.it)

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