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Corruzione in Tribunale, nuove inchieste a Salerno e Catanzaro

Nuove indagini da parte della procura campana e di quella del capoluogo. Coinvolti il giudice Commodaro e l’avvocato Barbieri

Pubblicato il: 20/03/2021 – 11:02
di Alessia Truzzolillo
Corruzione in Tribunale, nuove inchieste a Salerno e Catanzaro

CATANZARO Nuovi nomi, nuove ipotesi di corruzione. Non si ferma l’inchiesta della Procura di Salerno sui presunti illeciti commessi negli uffici giudiziari di Catanzaro. Allo stesso tempo la Procura guidata da Nicola Gratteri ha dato vita a un’inchiesta sulla corruzione in atti giudiziari che vede coinvolti faccendieri, imprenditori e avvocati.
Ma procediamo con ordine.

L’inchiesta di Salerno


Le indagini vanno avanti e una richiesta di proroga di indagine da parte della Procura campana rivela nuovi procedimenti nei confronti di vecchi e nuovi personaggi. Risale all’8 gennaio scorso la richiesta di una proroga di indagine nei confronti del giudice Marco Petrini e del collega Domenico Commodaro, componente del collegio già presieduto da Petrini, prima del suo arresto a gennaio 2020, nella Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro. L’accusa ipotizzata in concorso per i due togati è di corruzione in atti giudiziari e corruzione per l’esercizio della funzione.
Le indagini nei confronti dei due giudici si sarebbero dovute chiudere il 12 gennaio ma la Procura, guidata da Giuseppe Borrelli, ha chiesto al gip che proseguissero per altri sei mesi.

Inchiesta a Catanzaro


Così, da un’altra proroga di indagini, questa volta da parte della procura di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri, spunta una nuova inchiesta che vede questa volta coinvolti nomi noti come quello del medico cosentino e faccendiere Emilio Santoro, detto Mario, dell’imprenditore crotonese Luigi Falzetta e nomi ancora non balzati agli onori della cronaca come quello dell’avvocato Pasquale Barbieri del foro di Catanzaro. La notizia si apprende in seguito a una proroga di indagine chiesta dal sostituto procuratore Graziella Viscomi al gip. Un’inchiesta che visti i nomi, appare legarsi a quella della Procura di Salerno denominata “Genesi”. Emilio Santoro, infatti, che collabora con la giustizia, è stato condannato, lo scorso 23 novembre, a 3 anni e 2 mesi dal gup di Salerno il quale ha condannato anche il giudice Marco Petrini a 4 anni e 4 mesi di reclusione e l’avvocato Francesco Saraco a un anno e 8 mesi. Falzetta è accusato di avere offerto regali al giudice Petrini come un braccialetto da 1600 euro poi consegnato a Petrini da Santoro e un soggiorno gratuito in Valle d’Aosta. Grande accusatore appare oggi il faccendiere ed ex collettore tra il giudice e i corruttori, Emilio Santoro.
Anche Petrini e Saraco collaborano con la giustizia, anche se il giudice Petrini, nel mese di aprile 2020 ha sconfessato parte delle dichiarazioni rese nel mese di febbraio 2020. Dichiarazioni che coinvolgevano nella corruzione anche il giudice Domenico Commodaro, componente del collegio già presieduto da Petrini, prima del suo arresto a gennaio 2020, nella Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro. Oggi Commodaro è indagato, in concorso con Petrini, dalla Procura di Salerno (competente per i reati che riguardano i magistrati del distretto di Catanzaro) per corruzione in atti giudiziari e corruzione per l’esercizio della funzione. Le indagini sono condotte dalla Guardia di finanza di Crotone.(a.truzzolillo@corrierecal.it)

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