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GIORNATA DELLA MEMORIA VITTIME DEI CLAN

Mattarella: «Estirpare le mafie è possibile ed è necessario»

L’esortazione del capo dello Stato: «Iniziamo a rifiutare quel metodo che nega dignità alle persone». Casellati: «Lo Stato faccia sentire che c’è»

Pubblicato il: 21/03/2021 – 11:51
Mattarella: «Estirpare le mafie è possibile ed è necessario»

ROMA «Estirpare le mafie è possibile e necessario. L’azione di contrasto comincia dal rifiuto di quel metodo che nega dignità alla persona, dal rifiuto della compromissione, della reticenza, dell’opportunismo». Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un comunicato diffuso in occasione della “Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”.
«La memoria – afferma Mattarella – è radice di una comunità. Fare memoria è condizione affinché la libertà conquistata continui a essere trasmessa e vissuta come un bene indivisibile. Ecco perché ricordare le donne e gli uomini che le mafie hanno barbaramente strappato alla vita e all’affetto dei loro cari, leggerne i nomi, tutti i nomi, non costituisce soltanto un dovere civico. È di per sé un contributo significativo alla società libera dal giogo oppressivo delle mafie, è affermazione di principi di umanità incompatibili con i ricatti criminali, è fiducia nella legalità che sola può garantire il rispetto dei diritti, l’uguaglianza tra le persone, lo sviluppo solidale».
«Non dimenticheremo mai – aggiunge il presidente – le vittime innocenti, i servitori dello Stato, le persone libere che non hanno rinunciato ai loro valori pur sapendo di mettere a rischio la propria vita».
«Anche quest’anno la “Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie’ sarà condizionata dalle misure di limitazione rese necessarie dalla diffusione della pandemia. È tuttavia assai prezioso che ‘Libera’ abbia ugualmente deciso di promuovere iniziative che tengano viva la ricorrenza e portino all’attenzione di tutti l’attualità del messaggio», prosegue Mattarella.
«Ricordare e “riveder le stelle”, come recita il bel motto scelto per questa edizione della Giornata, sono dunque parte della medesima sfida di libertà. Mi congratulo con gli organizzatori perché continuano a porre la coscienza e la cultura come basi e motori del riscatto. Sono proprio la coscienza e la cultura che le mafie – vecchie e nuove – considerano l’ostacolo dei loro disegni di arricchimento illecito, di dominio su persone e territori, di condizionamento economico e politico. La consapevolezza del bene comune e i comportamenti responsabili che insieme sapremo mettere in atto, possono darci la forza necessaria per superare le difficoltà e gli ostacoli che i tempi ci pongono di fronte», conclude il presidente della Repubblica.

Casellati: «Lo Stato faccia sentire che c’è»

«Solo quando le organizzazioni criminali verranno estirpate dai nostri territori, potremo dire di aver onorato davvero la memoria di tutte le vittime di mafia. Coltivare il ricordo di coloro che hanno perso la vita lottando per la legalità è un imperativo categorico. Portare avanti le loro battaglie vuol dire difendere il presente e il futuro dell’Italia. Lo Stato faccia sentire che c’è. Specialmente oggi, con l’emergenza economica aggravata dalla pandemia, è alto il rischio che i clan facciano da banche alle imprese e da ufficio di collocamento per chi perde il lavoro». Lo dichiara il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Legambiente Calabria: «Non c’è futuro senza memoria »

Legambiente Calabria anche quest’anno ha aderito alla Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, celebrata ieri da Libera dalla cavea dell’Auditorium di Roma e che ha visto la partecipazione del presidente nazionale dell’Associazione ambientalista, Stefano Ciafani.
L’iniziativa nasce dal dolore di una madre che, perso il figlio nella strage di Capaci, non ne sente mai pronunciare il nome. “Negare il nome, negare il ricordo si tramuta in un dolore insostenibile”.
Per questo motivo, ogni anno, a partire dal 1996, una città diversa, scandisce l’elenco dei nomi delle vittime delle mafie per riportarli tra noi e farli rivivere: oltre mille le vittime, tra questi ricordiamo Natale De Grazia, Mimmo Beneventano, Angelo Vassallo, Roberto Mancini, Ilaria Alpi, vittime delle ecomafie.
La ‘ndrangheta soffoca la Calabria infiltrandosi nei vari settori della società e coinvolgendo imprenditori, politici e professionisti. Legambiente Calabria, anche attraverso l’annuale “Rapporto Ecomafia”,denuncia da sempre, con forza, la fittissima rete di illegalità diffusa nella nostra regione.
Per quanto riguarda, in particolare, gli illeciti ambientali la Calabria è, purtroppo, sempre ai vertici della classifica nazionale con migliaia di eco-crimini, in particolare nel ciclo illegale dei rifiuti e del ciclo del cemento.
«Non c’è futuro senza memoria – sottolinea Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria -. Tra i nomi da ricordare e da tenere nella nostra mente e nei nostri cuori, sottraendoli all’oblio del tempo, ci sono anche quelli di  tante e di tanti  calabresi, persone oneste e coraggiose,  vittime innocenti della ‘ndrangheta». «Non dobbiamo dimenticare e soprattutto non dobbiamo abbassare la guardia – aggiunge la Parretta – ognuno di noi, con i propri comportamenti individuali e con il proprio agire collettivo,  può fare la differenza nella tutela della legalità e della democrazia».

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