Ultimo aggiornamento alle 12:55
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

estorsioni alla movida

Estorsioni a locali e lidi, 11 condanne e 12 assoluzioni

Gli imputati erano accusati di imporre forniture, pretendere di entrare gratis alle serate e consumare a sbafo

Pubblicato il: 22/03/2021 – 21:09
di Alessia Truzzolillo
Estorsioni a locali e lidi, 11 condanne e 12 assoluzioni

CATANZARO Il gup di Catanzaro, Antonio Battaglia, ha comminato 11 condanne e deciso 12 assoluzioni nei confronti di 23 imputati accusati di una serie di estorsioni a locali notturni della movida del Lametino.
Il gup ha condannato Emiliano Fozza a 5 anni di reclusione; Michelina Giampà, 3 anni e 6 mesi; Giuseppina Giampà, 8 mesi in continuazione con sentenza “Medusa”; Gianluca Giovanni Notarianni, 4 anni e 8 mesi; Aldo Notarianni, un anno e 6 mesi in continuazione con la sentenza “Medusa”; Luigi Notarianni, un anno; Luigi Paolino Meliadò, 4 anni e 8 mesi; Giuseppe Giampà (collaboratore di giustizia) un anno; Saverio Cappello (collaboratore di giustizia), 2 anni e 6 mesi; Giuseppe Cappello (collaboratore di giustizia), 2 anni e 6 mesi; Domenico Giampà (collaboratore di giustizia), 8 mesi in continuazione.
Assolti, per non aver commesso il fatto, Danilo Pileggi; Luciano Trovato; Alberto Giampà, 37 anni; Alberto Giampà, 40 anni; Domenico Chirico, “u batteru”; Domenico Chirico; Rosa Giampà; Giuseppe Cappello classe ’84 detto “Cutulicchiu”; Antonio Voci; Maurizio Molinaro; Angelo Torcasio (collaboratore di giustizia); Umberto Egidio Muraca (collaboratore di giustizia).
Sette le parti offese individuate ma nessuno si è costituito parte civile in giudizio tranne il Comune di Lamezia Terme, rappresentato dall’avvocato Caterina Restuccia, e l’Associazione Antiracket, difesa da Carlo Carere. 
Nel collegio difensivo gli avvocati Pino Zofrea, Gregorio Viscomi, Leopoldo Marchese, Francesco Gambardella, Antonio Larussa, Giuseppe Gervasi, Gianluca Careri, Antonio Perri.

La vicenda

Le estorsioni consistevano nell’imporre forniture della Gt distribuzione (intestata alla moglie di Giuseppe Giampà) ai locali, come nel caso del “Cartablanca” o della pizzeria “Pappa e Ciccia”. In altri casi «mediante minaccia implicita di atti ritorsivi» si pretendeva da parte di Antonio Gallo di entrare gratis nei locali (come HangLooseBeach e Dandy-Samart) in cui questi organizzava serate di musica. La minaccia alla quale si piegava Gallo ricomprendeva, è scritto nel capo di imputazione, tutta la stagione estiva. Estorsioni ipotizzate anche per il lido “Le B Club”, consistite nel fasi consegnare gratuitamente bottiglie di prosecco o quant’altro gli imputati richiedevano. E nella stagione estiva 2011 Angelo Torcasio avrebbe imposto al lido la guardiania di Vincenzo Giampà.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x