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“Kossa”, accolto parzialmente il ricorso di Alessandro Forastefano

Il Riesame solleva da responsabilità l’indagato per il reato di intestazione fittizia di beni. Le decisioni sui ricorsi di Massa e Talarico

Pubblicato il: 22/03/2021 – 17:17
di Fabio Benincasa
“Kossa”, accolto parzialmente il ricorso di Alessandro Forastefano

COSENZA E’ arrivata nelle scorse ore la decisione dei giudici in merito ai ricorsi al Tribunale del Riesame di Catanzaro, presentati dai legali di alcuni imputati nell’inchiesta denominata “Kossa”, che ha permesso di disarticolare i vertici del clan Forastefano alleato con la cosca Abruzzese. 

La posizione dei fratelli Forastefano

In particolare, i giudici hanno confermato il reato di associazione a delinquere nei confronti di Alessandro Forastefano (difeso dall’avvocato Cesare Badolato) e confermata la responsabilità dell’indagato in relazione ad un episodio di estorsione quando insieme al fratello Pasquale – secondo l’accusa – «con minacce di ritorsioni, avrebbe costretto Mauro Bonamini, rappresentante dell’impresa commerciale denominata “Cico-Mazzoni” ad affidare alla ditta di autotrasporti denominata “Autotrasporti Forastefano Alessandro”, l’effettuazione di trasporti di merce». Azione «aggravata dal metodo mafioso e dall’agevolazione mafiosa, avendo gli autori del reato agito quali componenti della cosca di ‘ndrangheta dei Forastefano, attiva nel territorio della Sibaritide». Annullata, invece, l’ordinanza a carico di Alessandro Forastefano legata alla presunta intestazione fittizia dei beni.

I ricorsi di Massa e Talarico

Al Riesame hanno presentato ricorso anche Domenico Massa (difeso dall’avvocato Gianluca Serravalle) e Luca Talarico (difeso dall’avvocato Sergio Mortati). Il legale di Massa ha impugnato l’accusa di intestazione fittizia dei beni e truffa aggravata rivolte al suo assistito. Il Riesame ha rigettato la contestazione in merito al reato di truffa, mentre ha accolto la richiesta legata all’intestazione fittizia dei beni. All’indagato è stata annullata la misura che aveva portato al sequestro dell’azienda di sua proprietà, la “San Lorenzo Trasporti”. Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, la ditta seppur intestata a Massa avrebbe in realtà «rafforzato il potere economico dei Forastefano». Infine, il Riesame ha rigettato il ricorso di Luca Talarico, per il quale il suo legale aveva richiesto la modifica della misura disposta e oggi confermata degli arresti domiciliari.

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