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Paradossi al “Giannettasio”: pronto soccorso trasformato in reparto Covid e la pneumologia rischia di chiudere – FOTO E VIDEO

A Corigliano Rossano mancano posti letto e personale all’apice della pandemia. Stasi: «Agli stati generali offerto un quadro diverso della realtà»

Pubblicato il: 22/03/2021 – 15:16
di Luca Latella
Paradossi al “Giannettasio”: pronto soccorso trasformato in reparto Covid e la pneumologia rischia di chiudere – FOTO E VIDEO

CORIGLIANO ROSSANO I paradossi sanitari: mentre il pronto soccorso è stato trasformato in polo covid, il reparto dedicato alle cure contro il coronavirus rischia la chiusura.
Blindato quindi il pronto soccorso dell’ospedale “Giannettasio” di Corigliano Rossano. Da qualche ora l’emergenza-urgenza è accessibile solo ai pazienti con sintomatologia Covid. Lo ha deciso il direttore dell’unità operativa complessa, Natale Straface, che ha scritto alla centrale Suem 118 per chiedere che le ambulanze da tutto il territorio dirette all’ospedale di Rossano, siano “dirottate” verso altri pronto soccorso come quello del “Compagna” di Corigliano o a Castrovillari.

Un provvedimento resosi necessario dall’ondata di pazienti ricevuti in pronto soccorso con problemi respiratori. I locali del reparto, al momento, ospitano 8 pazienti, tutti positivi al virus Sars-Cov-2 ed in attesa di essere trasferiti altrove, anche perché il reparto Covid del “Giannettasio” è saturo ma, paradossalmente, rischia la chiusura per la risicatissima pianta organica dopo il “prelievo” dei cinque infermieri e tre pneumologi, destinati altrove (qui la notizia), nei giorni scorsi.
La situazione è, dunque drammatica. Mentre il pronto soccorso di Rossano si è dovuto adattare alle nuove esigenze, come spiegato dal direttore del Dipartimento Emergenza Accettazione, Natale Straface, sul polo Covid del “Giannettasio” aleggia la sospensione dei ricoveri a causa dell’esiguità del personale, già ridotta all’osso.  

La missiva

«Causa mancanza posti letto in Calabria per pazienti covid positivi che necessitano di ricovero urgente, per stato di necessità, sono state impegnate e occupate le postazioni delle sale per l’osservazione temporanea con pazienti covid positivi, per un totale di sei ricoveri che necessitano di assistenza e monitoraggio continuo delle funzioni vitali. Si invita la centrale operativa Suem 118 di Cosenza, salvo situazioni emergenziali rianimatorie e fino a collocazione dei pazienti nei reparti, di indirizzare i pazienti covid free dell’area jonica presso i pronto soccorso di Corigliano e castrovillari. Il tutto per poter garantire adeguata assistenza ai pazienti critici covi positivi. Sarà data puntuale e tempestiva comunicazione al superamento delle criticità». La missiva firmata da Straface è stata inoltrata al direttore della centrale operativa del Suem 118, ai direttori sanitari degli Spoke di Corigliano Rossano e castrovillari e al commissario dell’Asp di Cosenza.

L’intervista

Stasi: «Agli stati generali offerto un quadro diverso dalla realtà»

Il sindaco di Corigliano Rossano questa mattina, nella sua qualità di presidente della Conferenza dei Sindaci della provincia di Cosenza, dopo aver ascoltato attentamente gli stati generali convocati dal presidente facente funzioni Nino Spirlì per fare il punto sull’emergenza Covid-19 è apparso molto critico. nel chiedere chiarezza sui posti letto ha riferito chiaramente che per quel che gli risulta i dati comunicati in mattinata non sarebbero reali.
«Ho ascoltato i resoconti del Commissario ad Acta Longo, e dei commissari di Asp ed Aziende ospedaliere della Calabria. Come è noto, credo che in una fase delicata come questa non servano assolutamente polemiche tra le istituzioni – commenta Stasi – tutte alle prese con una situazione certamente difficile e con pochi strumenti, ma è altrettanto necessario comunicare alle nostre comunità lo stato reale delle cose. Per quanto mi risulta nella provincia di Cosenza abbiamo un totale di 127 ricoverati su 127 posti, divisi tra Azienda Provinciale ed Azienda Ospedaliera. Quasi 30 pazienti, inoltre, sono ricoverati presso plessi ospedalieri delle altre province, qualcuno addirittura presso altre regioni. Non intendo essere allarmista, ma se questi sono i dati, temo che si sia offerto un quadro diverso dalla realtà, probabilmente tenendo conto solo dei posti di terapia intensiva. Chiedo pubblicamente che la governance sanitaria regionale faccia chiarezza – insiste – comunicando correttamente quali sono le criticità di questo momento, cioè se e quanti sono i posti disponibili di medicina covid, di malattie infettive, di subintensiva e intensiva. Senza un tale chiarimento, del resto, non ci sarebbe alcuna spiegazione da offrire a decine di cittadini che, negli ultimi giorni, si sono trovati per ore presso i Pronto Soccorso della provincia o addirittura dentro le ambulanze in attesa di trovare posti di ricovero, con tutti i disagi che ne conseguono per pazienti ed operatori degli ospedali. Si tratta di un momento difficile in cui, ancora una volta, la Calabria si è fatta trovare impreparata rispetto all’ultima ondata di contagi. Mancano ancora all’appello tutti gli interventi del DCA91 ed ora è il momento di recuperare il tempo perduto sforzandosi al massimo e con grande sinergia istituzionale, ma anche con chiarezza e trasparenza». (l.latella@corrierecal.it)

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