CATANZARO Mario Draghi ha strigliato le Regioni. E lo ha fatto con parole dure, perché alcune differenze nell’attuazione del piano vaccinale sono «inaccettabili». Soprattutto se si scaricano sul diritto degli anziani, degli over 80, ad essere vaccinati prima degli altri. L’affondo del capo del governo è arrivato al Senato. L’accusa è quella dei presunti favoritismi verso categorie che non avrebbero diritto: «Per quanto riguarda la copertura vaccinale di coloro che hanno più di 80 anni, persistono purtroppo importanti differenze regionali, che sono molto difficili da accettare. Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del Ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale».
Draghi non ha fatto riferimenti precisi, ma il governatore reggente Nino Spirlì ha precisato sentito dall’Agi: «La Calabria ha iniziato a vaccinare, fin dal primo momento, gli ultraottantenni ed è una delle tre regioni italiane che, dopo averlo chiesto a gran voce nel corso delle sedute della Conferenza Stato-Regioni, ha attivato la somministrazione per i soggetti fragili, tra cui pazienti oncologici, anche pregressi, cardiopatici, diabetici, portatori di handicap. A loro si uniscono tutte le altre categorie segnalate dal ministero della Salute. Dunque – ha aggiunto Spirlì – suppongo che il presidente Draghi si riferisse ad altre realtà».
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