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PROCESSO RINASCITA SCOTT

Ricusazione del giudice Macrì, c’è il sigillo definitivo della Cassazione

Rigettato il ricorso dei legali di Pittelli e Lo Riggio. Era stata la Procura di Catanzaro a chiedere la sostituzione del magistrato

Pubblicato il: 25/03/2021 – 19:12
di Alessia Truzzolillo
Ricusazione del giudice Macrì, c’è il sigillo definitivo della Cassazione

ROMA La sesta sezione della Corte di Cassazione ha rigettato totalmente il ricorso presentato dai difensori di Giancarlo Pittelli e Mario Lo Riggio  – gli avvocati Salvatore Staiano, Francesco Muzzopappa e Guido Contestabile – contro la ricusazione del giudice Tiziana Macrì a presiedere il collegio giudicante nel processo “Rinascita Scott”. La sentenza della Suprema Corte, che mette un sigillo definitivo alla vicenda, è stata emessa lo scorso 23 marzo. La ricusazione del presidente di sezione nel Tribunale di Vibo Valentia era stata chiesta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro poiché il giudice, nelle vesti di gip a Catanzaro, aveva disposto dei decreti di intercettazione richiamando nel merito l’associazione mafiosa nell’ambito del procedimento “Rinascita-Scott”.

La ricusazione già accolta dalla Corte d’Appello

Lo scorso otto gennaio la Corte d’Appello di Catanzaro aveva accolto la richiesta di ricusazione avanzata dall’antimafia poiché Macrì, nelle vesti di gip ha fatto valutazioni «nell’ambito del medesimo procedimento inerente l’esistenza e l’operatività delle singole articolazioni di ‘ndrangheta nonché i collegamenti esistenti tra le stesse e le posizioni apicali rivestite da Mancuso Luigi, Razionale Saverio, Bonavota Domenico, Accorinti Giuseppe Antonio», fondata, tra l’altro, sulle «dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, da ultimo Moscato Raffaele e Mantella Andrea» e sul «complesso delle emergenze investigative acquisite fino a quel momento storico…».
Contro la decisione della Corte avevano fatto ricorso in Cassazione i legali dell’avvocato Giancarlo Pittelli e dell’imprenditore Mario Lo Riggio, i quali unitamente all’avvocato Giulio Calabretta e all’ex sindaco di Nicotera Salvatore Rizzo avevano scelto il giudizio immediato ed erano già comparsi a Vibo davanti al giudice Macrì. Queste quattro posizioni sono poi state riunite a quelle degli oltre 300 imputati nel maxi troncone del processo ordinario che si sta svolgendo nell’aula bunker di Lamezia Terme.
Le difese dei quattro imputati avevano chiesto alla Corte d’Appello il rigetto della richiesta di ricusazione, adducendo prevalentemente ragioni di tardività di presentazione della richiesta e per infondatezza. Argomenti rigettati lo scorso 8 a gennaio. A fare ricorso in Cassazione erano poi rimasti Pittelli e Lo Riggio. L’esito non è cambiato: rigetto del ricorso e ricusazione del giudice. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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