CATANZARO Il problema resta quello della qualità della spesa, ma sul piano formale è tutto a posto. La sezione di controllo della Corte dei Conti ha accertato e dichiarato la regolarità dei rendiconti dei gruppi del Consiglio regionale per il 2020. La “promozione”, peraltro accompagnata da alcune raccomandazioni, arriva all’esito di un’istruttoria confluita in una deliberazione adottata lo scorso 10 marzo dalla magistratura contabile, deliberazione che riporta anche le spese sostenute dai gruppi da marzo a dicembre 2020.
«Per ciò che riguarda la veridicità e la correttezza delle spese – scrive la Corte dei Conti – è stata riscontrata la corrispondenza tra le voci del rendiconto e la documentazione a supporto delle spese effettivamente sostenute; inoltre, è stata accertata l’inerenza sostanziale e la riconducibilità della spesa all’attività istituzionale del gruppo, oltre che alle tipologie di spesa consentite dal quadro normativo e regolamentare vigente». In riferimento alla procedura di spesa, la magistratura contabile ricorda di aver «proceduto a verificare la presenza delle autorizzazioni, delle pertinenti ricevute e dell’apposita attestazione di veridicità e correttezza fornita a cura del presidente del gruppo consiliare, oltre al rispetto degli obblighi previsti in materia di tracciabilità dei pagamenti, monitorando e conciliando le movimentazioni operate sui conti correnti con le risultanze dei rendiconti. La sezione ha verificato, altresì, che i rendiconti per l’anno 2020 consentano la corretta rilevazione dei fatti gestionali ed il riscontro puntuale in merito all’utilizzo dei contributi ricevuti dal Consiglio regionale». E ancora «in merito alla stipula dei contratti di collaborazione, e alla necessità di rendere più trasparente il ricorso a procedure selettive, quantunque non formali, nell’individuazione dei collaboratori dei gruppi consiliari», la Corte dei Conti – si legge – «prende atto di quanto comunicato dal presidente del Consiglio regionale e, dall’esame dei regolamenti così come trasmessi dai singoli gruppi consiliari, riscontra una diversa procedura prevista dai singoli gruppi. Nella quasi totalità dei casi è prevista una “procedura selettiva” con comparazione dei curriculum vitae dei candidati, da parte del presidente del gruppo consiliare. In un caso vengono prestabiliti già nel regolamento i punteggi da assegnare ai singoli titoli professionali e culturali da tenere in considerazione in sede di comparazione dei curricula (gruppo Udc). Un gruppo consiliare (Democratici Progressisti), ha optato per l’inserimento nel disciplinare interno di un articolo per “… l’individuazione dei collaboratori estranei alla Pa…”, prevedendo che i collaboratori vengono individuati con incarico fiduciario e in base ad una valutazione del curriculum vitae in relazione alle materie di interesse delle attività del gruppo»: sotto questo aspetto peraltro la magistratura contabile «ravvisa la necessità di rendere il più possibile omogenei, nell’ambito dell’autonomia che caratterizza i gruppi consiliari, i regolamenti stessi, anche al fine di una verifica più puntuale circa i criteri di scelta; le modalità di erogazione della prestazione; il monitoraggio dell’attività svolta anche ai fini della erogazione del compenso spettante. Ciò anche al fine di garantire un certo grado di simmetria rispetto alle generali previsioni ordinamentali». La Corte dei Conti conclude comunque con una precisazione: «Il controllo di cui si tratta non esaurisce il novero dei controlli e delle valutazioni di altri organi magistratuali e/o amministrativi, né il sindacato di merito e/o di legalità/liceità che dagli stessi potrà essere esercitato nell’ambito delle competenze a ciascuno attribuite per legge». Ovviamente fin da adesso c’è attesa di vedere quale sarà il giudizio sui rendiconti 2021, considerando che da ottobre il Consiglio regionale è “congedato”…
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