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Vaccinazioni, a Corigliano Rossano è un’Odissea da 216 dosi giornaliere – VIDEO

Macchina organizzativa da rodare e falle nel sistema creano problemi agli ultraottantenni. Inesistente la campagna informativa

Pubblicato il: 25/03/2021 – 15:53
Vaccinazioni, a Corigliano Rossano è un’Odissea da 216 dosi giornaliere – VIDEO

CORIGLIANO ROSSANO Un’odissea. Prenotarsi sulla piattaforma, andare e venire dal centro vaccinale, farsi inoculare una dose di Pfizer sembra un’impresa titanica a Corigliano Rossano per un ultraottantenne, se in tutto questo si mischia una buona dose di imprevisti – che non mancano mai – disorganizzazione, macchina vaccinale da rodare ancora dopo qualche giorno, assembramenti e chi deve fare cosa.
I vaccini, a queste latitudini, sono ancora in fase embrionale; i cittadini sono scombussolati da indicazioni di luoghi errate fornite dalla piattaforma – ieri sera per esempio era bloccata per aggiornamenti – da errori nella compilazione dei dati personali – c’è chi è stato catapultato da Corigliano Rossano a Cetraro – e di certo non si naviga nell’abbondanza di dosi.
Ogni giorno (da ieri in sostanza, perché è stato il primo vero giorno di vaccinazioni pubbliche al centro di eccellenza a Corigliano, il secondo nella palestra della scuola media “Levi” a Rossano) vengono inoculate appena 108 dosi a centro (54 dosi a sessione, mattina-pomeriggio) in attesa che apra quello destinato al PalaBrillia, struttura individuata dalla Regione come centro vaccinale hub per la popolazione. Con AstraZeneca, invece, ieri mattina sono stati immunizzati una sessantina di dipendenti comunali.

Il concetto, in verità è semplice anche se sta creando più di qualche tensione in città: se la piattaforma assegna un giorno ed un’ora, a quel giorno e a quell’ora il vaccino sarà disponibile. Ieri pomeriggio, invece, soprattutto alla Levi si è verificato una sorta di assalto a Fort Apache subito dopo pranzo – al di là dei problemi causati da un distacco di energia elettrica risolto poi dai tecnici Enel – per la paura che i vaccini potessero finire, perché le brutte notizie viaggiano sempre troppo veloce su WhatsApp. E così è accaduto che chi era prenotato ad una certa ora si sia presentato anche due ore prima con tanto di accompagnatori. Un trambusto presto risolto dalla macchina organizzatrice che ha provato a far capire all’utenza che nessuno sarebbe rimasto senza.
A Corigliano, invece, è filato tutto liscio. Poche persone in fila ed un coordinamento certamente migliore della situazione, con il supporto diligente della popolazione giunta al Centro d’Eccellenza.
Cortocircuiti nell’anomalia dei due distretti sanitari “Ionio nord” (Corigliano e Alto Jonio) e “Ionio sud” (Rossano e Basso jonio)? Sarà.
Effetti collaterali, insomma, di una gestione della campagna non proprio ottimale, della poca fiducia dei cittadini, ma soprattutto di una scarsissima campagna informativa. (l.latella@corrierecal.it)

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