Ultimo aggiornamento alle 17:03
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

il decreto

Il Tar lascia chiuse le scuole a Catanzaro. Ma “boccia” l’Asp

Gli istituti non riapriranno. Abramo: «Decisione di buon senso». Ma i giudici criticano l’approccio dell’Azienda sanitaria: «Non fornisce numeri»

Pubblicato il: 26/03/2021 – 13:03
Il Tar lascia chiuse le scuole a Catanzaro. Ma “boccia” l’Asp

CATANZARO «Il Tar Calabria ha di fatto riconosciuto la validità delle motivazioni di fondo contenute nell’ultima ordinanza sulle scuole: tutelare in modo esclusivo la salute di alunni e personale recependo le indicazioni dell’unità operativa di Igiene e salute pubblica dell’Asp di Catanzaro».
È il commento del sindaco Sergio Abramo in merito al rigetto, da parte del Tribunale amministrativo regionale, del ricorso presentato contro il dispositivo di sospensione dell’attività didattica in presenza negli istituti scolastici di ogni ordine e grado del capoluogo. La camera di consiglio è fissata per il prossimo 5 maggio.
«Ne prendo atto come avrei preso atto col massimo rispetto della decisione opposta – ha spiegato Abramo -. L’occasione mi è utile per ribadire quegli aspetti che continuo a ritenere giusti e che avevo sottolineato emettendo l’ordinanza, finalizzata a limitare quanto mi era stato fatto presente dall’Asp, cioè il rischio di un aumento dei contagi fra i più giovani per le varianti del virus, le difficoltà nel tracciamento dei positivi e dei loro contatti, le criticità nella gestione dei tamponi, il contestuale pericolo di una saturazione degli ospedali. Mi spiace che sia stata subito trasformata in una battaglia legale di cui avremmo tutti fatto volentieri a meno – ha concluso Abramo -, ma la mia è stata una decisione dettata dal buon senso e da scopi precauzionali che, in casi come questo, non possono ritenersi infondati».

Le motivazioni del Tar

Il Tar lascia, dunque, le scuole chiuse, pur considerando «che l’atto impugnato (l’ordinanza del sindaco, ndr) sembra tutt’ora evidenziare una istruttoria insufficiente (si pensi pure alla mancanza di specificazione dell’arco temporale entro cui si inscrivono i dati di positività riferiti alla scuola nonché l’assenza dei numeri inerenti il contagio da Covid 19 nella città di Catanzaro) – ritenuta tale dallo stesso Sindaco, che pure ha comunque adottato il provvedimento impugnato – avendo l’amministrazione sanitaria preferito esporre “al di là dei numeri specifici e della colorazione (zona arancione)” uno stato d’animo di “forte preoccupazione” ed una serie di criticità organizzative, queste ultime suscettibili di considerazione ancorché, ripetesi, sganciate da dati precisi». In sostanza, i giudici «in sede di comparazione degli interessi in gioco e tenuto conto del numero ridotto di giorni di lezioni in presenza concretamente fruibili da parte degli utenti del servizio scolastico fino al 31 marzo prossimo», ritengono «in via eccezionale prevalente quello, riconducibile al diritto alla salute, volto a limitare, mantenendo la chiusura delle scuole, il potenziale incremento delle richieste di attività di contact tracing rivolte al Dipartimento di Prevenzione – che peraltro se ne sta avvantaggiando già dal giorno 22 marzo u.s. essendo da quella data stata disposta la chiusura delle scuole- al fine del superamento delle gravi criticità di natura organizzativa palesate dall’Asp al fine del ripristino dello svolgimento dell’attività scolastica con modalità ordinaria essendo la DAD – che non può considerarsi punto di equilibrio nel bilanciamento fra diritto alla salute e diritto all’istruzione – modalità efficace sul piano formativo solo per brevi periodi e sulla cui uniforme disponibilità da parte di tutte le famiglie e capacità di fruizione da parte degli alunni più piccoli, esistono seri dubbi con conseguente pregiudizio del principio di eguaglianza nell’apprendimento».

Bocciato l’approccio dell’Asp

L’ultima stoccata è ancora per l’Asp, della quale il Tar ritiene «comunque incondivisibile l’affermazione dell’Asp secondo la quale il “dubbio”, “a prescindere dai numeri” (che dovrebbero viceversa essere costantemente raccolti, elaborati e resi disponibili da parte delle strutture addette alla prevenzione ma di cui l’Asp non ha la disponibilità) possa giustificare proposte di chiusura di tutte le scuole per settimane su intere aree urbane al momento comunque ricomprese – non è superfluo ribadirlo – in zona arancione e trascurando di suggerire interventi a carico degli adulti»

  

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x