SCALEA La Sesta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione, ha fissato le prime udienze di discussione per il processo scaturito dall’operazione “Re Nudo”, indicando la data del 7 aprile prossimo per la posizione di Giuseppe Mandato, difeso dall’avvocato Luigi Crusco e, attualmente, sottoposto all’obbligo di presentazione alla pg. Il 28 aprile, invece, è prevista l’udienza di Antonia Coccimiglio, difesa dagli avvocati Francesco Liserre e Amedeo Valente, sottoposta alla misura degli arresti domiciliari a seguito del provvedimento del Tribunale del Riesame che ne aveva disposto la scarcerazione.
La famosa favola di Andersen a Scalea la conoscono tutti. L’attività investigativa denominata “Re Nudo” originariamente di competenza della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e successivamente trasmessa alla Procura della Repubblica di Paola è assai complessa. Si parla di 238 capi di imputazione e 101 indagati in un blitz scattato il 16 dicembre del 2020, che ha portato all’arresto – tra gli altri – dell’ex sindaco di Scalea, Mario Russo. È nel distretto del Tirreno che l’ex primo cittadino oltre che consigliere provinciale ha svolto per diversi anni l’incarico di presidente della commissione per l’accertamento delle invalidità e dell’handicap per l’Asl di Diamante. Dalla sua scrivania – secondo l’accusa – passavano le autorizzazioni per i rinnovi della patente di guida, oltre a quelle per il rilascio dei certificati per l’idoneità nella detenzione ed il porto di armi. Attività finite sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Paola guidata da Pierpaolo Bruni. La genesi dell’inchiesta, per come ricostruito nell’ordinanza è da ricollegarsi al blitz antimafia “Plinius”, in cui emersero una serie di commistioni tra il mondo della politica e quello della criminalità organizzata attiva sul litorale tirrenico. (f.b.)
x
x