CIRÒ In principio era De Luca, il governatore campano che col suo lanciafiamme minacciava di mandare in fumo – letteralmente – le feste organizzate che avrebbero potuto portare ad assembramenti. Poi, quello dei sindaci e governatori “sceriffi”, è diventato un vero e proprio “movimento”.
Con l’aumento dei contagi e con la dichiarazione della regione zona rossa, sono tornati anche loro: quelli che mettono il guardia i loro concittadini e li avvisano, bruscamente e rudemente, sulla necessità di tenere comportamenti virtuosi parlando in dialetto stretto in modo che il messaggio sia più efficace. L’ultimo in ordine di tempo è il sindaco di Cirò, Francesco Paletta. In un videomessaggio rilanciato dalla pagina satirica Pipareddu’s Journal e già diventato virale, Paletta “avvisa” i suoi cittadini. «Meno avete atteggiamenti di contatti diretti e meglio staremo tutti quanti. se no vi vegnu pigliu cu nu vettu. Dove vi trovo vi vegnu pigliu cu nu vettu (Vi vengo a prendere con un bastone, ndr), ve lo dico proprio alla cirotana…». Messaggio più chiaro forse non è possibile.
Un fenomeno virale fin dalla prima ondata, tanto che la Cnn aveva raccolto una compilation delle esilaranti uscite eleggendo “rappresentante” calabrese il sindaco reggino Giuseppe Falcomatà, che in diretta sui propri social raccontava di aver detto ad un concittadino trovato fuori casa durante il lockdown: «Questo non è un film e tu non sei Will Smith in “Io sono leggenda”».
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