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emergenza sanitaria

Il virus non molla la presa nella Sibaritide. Rizzo: «Attenzione alle varianti»

Il punto del direttore sanitario dell’Asp. «Venti giorni fa non avrei potuto immaginare questa situazione»

Pubblicato il: 28/03/2021 – 21:53
di Luca Latella
Il virus non molla la presa nella Sibaritide. Rizzo: «Attenzione alle varianti»

CORIGLIANO ROSSANO La pandemia corre veloce, troppo veloce a Corigliano Rossano. I dati odierni rilevano un altro boom di contagi: 66 nelle ultime 24 ore. Troppi, preoccupanti, allarmanti, anche rispetto alle restrizioni imposte nei giorni scorsi. È evidente che i 14 giorni di zona arancione scuro non sono serviti a nulla, mentre si attende che la zona rossa e il lockdown attuato dal sindaco inizia a dare i suoi frutti nei prossimi giorni. «Una ventina di giorni fa – spiega Martino Rizzo, direttore sanitario dell’Asp di Cosenza – non avrei neanche potuto immaginare una situazione quale quella attuale. Col virus ci lavoro ormai da più di un anno, avevo sentito e studiato questa variante inglese, ma quello che è stato scritto risponde solo parzialmente a verità. Non è solo più contagiosa, ma è anche più virulenta. Colpisce intere famiglie e fa male a più componenti di una stessa famiglia, con compromissione grave a livello polmonare. Questo comporta un alto numero di ricoveri, mai raggiunto fino ad oggi e, pertanto, non prevedibile. È vero che è stato fatto poco, ma anche le più nefaste previsioni, sono state superate».
Il dirigente medico, passa ai numeri. «Oggi abbiamo 13 ricoverati in Terapia Intensiva a Cosenza, 7 a Catanzaro e 184 ricoverati nei vari reparti: 87 all’Annunziata, 63 negli Ospedali dell’Asp, 34 a Catanzaro. Poi ci sono i pazienti assistiti nel Pronto Soccorso di Rossano e di Cosenza. Durante la seconda ondata il numero massimo di ricoverati è stato di 149, il 24 novembre. Sul piano dei contagi il quadro è ugualmente desolante. Oggi abbiamo avuto 66 nuovi casi a Corigliano Rossano, 8 a Crosia, 6 a Cariati e Villapiana, 3 a Francavilla. La percentuale di tamponi positivi, rispetto ai tamponi totali effettuati, è stata del 23,4%, 4 volte superiore a quella nazionale». Ancor più impressionate, secondo Rizzo, sono i dati settimanali, con 349 nuovi casi sullo Ionio tra il 15 ed il 21 marzo. Dal 22 al 28 marzo i casi sono stati 445, così distribuiti: Albidona 35, Calopezzati 5, Caloveto 2, Cariati 28, Cassano 21, Cerchiara 2, Corigliano-Rossano 280, Crosia 39, Francavilla 3, Longobucco 5, Paludi 7, Scala Coeli 3, Trebisacce 3, Villapiana 7, oltre a qualche caso in altri Comuni». Rispetto all’eta dei casi positivi, nella Sibaritide 111 hanno meno di 18 anni, 207 hanno tra 19 e 50 anni, 127 hanno più di 50 anni. «La variante inglese domina – avanza Rizzo – la abbiamo sequenziata in vari comuni dell’Asp ed è diventata probabilmente dominante. Colpisce tutti, in primis i giovani, provoca danni ai più anziani. Negli ultimi 30 giorni ci sono stati 16 decessi sullo Ionio, tutti di età maggiore di 50 anni (5 tra i 51 ed i 70 anni, 9 tra i 71 e gli 80 anni e 2 maggiori di 80 anni)».
Le raccomandazioni, quindi, sono sempre quelle: «Distanza, mascherina e lavaggio delle mani. Inoltre, vaccinazione dei soggetti a rischio di complicanze da Covid, in primis gli anziani, ultraottantenni, e poi gli altri».

Il punto sui vaccini

Sul fronte vaccini «continuano i problemi causati dal ridotto numero di dosi. Sullo Ionio sono attivi due ambulatori prenotabili tramite piattaforma. Ma abbiamo ridotto al minimo le dosi per seduta: 50. Ne potrebbero fare 150 o 200 ognuno. Inoltre abbiamo inserito in piattaforma gli ambulatori di Cariati, Crosia, Cassano, Trebisacce e Rocca Imperiale, e siamo pronti per Oriolo e Longobucco. Ma senza la certezza della disponibilità di vaccini non possono essere attivati. Anche per questo diventa difficile prenotarsi, o è possibile in ambulatori distanti o fuori Asp. Il generale Figliuolo – riferisce ancora Martino Rizzo – ha promesso attenzione per la Calabria, ma gli dobbiamo dare un po’ di tempo e, se è vero che i vaccini arriveranno, ci sbrigheremo presto con gli ultraottantenni, per continuare con gli ultrasettantenni. Quindi un po’ di pazienza ancora, dobbiamo vaccinare tutti e non mi sembra necessario percorrere 100 km per un’inoculazione». Il direttore sanitario dell’Asp prosegue rivelando che «non è vero che ci sono dosi inutilizzate, per la maggior parte si tratta di Astra Zeneca, che stiamo usando per i servizi pubblici e per il personale scolastico. Tra l’altro non risulta abbia effetti indesiderati superiori agli altri due tipi. Di quelle dosi riportate, tra l’altro, molte sono ancora sotto sequestro giudiziario».

La coperta corta

Rispetto alla “coperta corta”, per quel che riguarda il personale sanitario trasferito da un reparto ad un altro per attivare nuovi posti letto, «per tentare di sopperire alle carenze di posti letto Covid – spiega ancora Rizzo – abbiamo attivato 12 posti nei locali dell’Annunziata, con personale proveniente da Rossano e Cetraro. È ovvio che i diversi reparti sono andati in carenza di personale e gli operatori stanno facendo miracoli, ma fino ad oggi stanno reggendo. Come miracoli stanno facendo al Pronto soccorso di Rossano, anche loro stressati dal superlavoro stanno assistendo i pazienti covid e gli operatori del 118, in grave carenza di organico. Stiamo cercando di integrare il personale con nuove assunzioni, ma ci sono difficoltà a trovare infermieri ed OSS, oltre a medici. Speriamo che qualcuno arrivi presto – conclude Martino Rizzo – prima che lo stress ed i turni massacranti abbiano il sopravvento sulla professionalità. Ed anche i ragazzi dell’Usca resistono, nonostante tutto».

Tre decessi in un giorno

Il virus ha stroncato tre vite nell’ultimo giorno Si tratta di un uomo di 70 anni e una donna di 90, entrambi coriglianorossanesi. Al pronto soccorso del Giannettasio, invece, non ce l’ha fatta un 93enne originario di scala coeli

Stasi: «Positivi in giro, è criminale»

Non è solo un chiacchiericcio spinto se lo dice il sindaco. Da qualche giorno viaggiano veloci “notizie” e “audio” su WhatsApp che riferiscono di positivi in giro, liberamente per la città. Qualcuno – si dice –addirittura riconosciuto dal proprio medico di base. Qualcuno intravisto a fare la spesa in un supermercato. Nessuna conferma ufficiale giunge dalle forze dell’ordine, a seguito di questo genere di “avvistamenti”, ma è evidente che se lo dice Flavio Stasi, ne abbia contezza. Il primo cittadino riferisce al Corriere della Calabria di almeno tre vicende del genere. «Abbiamo registrato episodi inquietanti di concittadini che irresponsabilmente e in maniera criminale, sono positivi e vanno in giro. Questo è un fatto criminale, non sono cose sbagliate, ma criminali che rischiano di uccidere le persone», dichiara il primo cittadino. Secondo il codice penale, uscire di casa se si è positivi al Covid, contagiando altre persone, potrebbe far scattare il reato di epidemia colposa che prevede una pena da sei mesi a tre anni. (l.latella@corrierecal.it)

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