REGGIO CALABRIA «È molto importante la visita del Vice direttore di Interpol Kavanagh e del vice capo della Polizia di Stato, prefetto Rizzi, in Calabria ed in particolare qui a Reggio Calabria». Così il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri al termine della riunione, tenuta oggi pomeriggio in prefettura, sul progetto “I-Can”.
«Poco più di un anno è passato dalla presentazione proprio qui a Reggio Calabria del progetto “I-Can”, – ha aggiunto Bombardieri – ed in questo anno tanto è stato fatto nonostante gli inevitabili rallentamenti dovuti alla pandemia. Sicuramente la percezione della pericolosità della ‘ndrangheta è aumentata in alcuni Paesi, e di ciò abbiamo prova dalle numerose richieste di collaborazione che ci pervengono dalle autorità giudiziarie e dalle polizie giudiziarie di molti Stati europei ed extraeuropei. Ma ancora tanto bisogna fare a livello europeo ed a livello mondiale, ed in questo il progetto “I-Can” può fare molto».
Per esempio, secondo il procuratore di Reggio Calabria, il progetto I-Can «può aiutare a far comprendere la reale pericolosità della ‘ndrangheta, la sua pervasività ed il suo potere economico e criminale in Stati in cui ancora poco si sa di essa. La ‘ndrangheta, pure partendo da queste terre, è presente in tutto il mondo, ed allora è necessario per noi seguirla e contrastarla in tutto il mondo: l’Interpol con il progetto “I-Can” può aiutarci in Paesi così lontani da noi. Già nella ricerca e cattura dei latitanti nell’ultimo anno il pool interforze di “I-Can” ha supportato le nostre forze di polizia giudiziaria in vari Paesi, consentendoci di catturare pericolosi latitanti che da tempo si sottraevano alle ricerche a loro carico».
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